Da tre decenni, l’immigrazione è stata un tema dominante nella politica italiana, sfruttata durante le campagne elettorali e strumentalizzata durante i periodi di opposizione. In questi 30 anni, l’Italia ha affrontato una crisi persistente, sia alle sue frontiere che nel dibattito pubblico. La fatica si fa sentire ora più che mai.
Michele Masin, consigliere comunale a Legnago di Italia Viva Pianura Veronese, afferma che l’Italia è esausta e il discorso sull’immigrazione è rimasto invariato da una generazione. La situazione richiede un ripensamento razionale, al di là delle emozioni e delle appartenenze politiche.
I Numeri: L’idea di un’invasione è una falsità. Quest’anno, sono arrivati 132.000 immigrati, con 86.000 richieste d’asilo, inferiore a paesi come Austria, Francia e Germania. Questi numeri sono gestibili. Tuttavia, circa il 70% dei migranti non si ferma in Italia ma mira a raggiungere il Nord Europa, e l’Italia li lascia passare, suscitando le preoccupazioni dei partner europei.
La Sicurezza: L’incontro con culture diverse può essere difficile e talvolta pericoloso, ma molte donne e bambini sono tra gli immigrati. L’approccio di trattarli tutti come fuorilegge può esporli a sfruttamento e criminalità.
Il Lavoro: L’Italia ha bisogno di più manodopera. La bassa natalità e la crescita economica richiedono lavoratori. Le politiche demografiche non hanno funzionato altrove, quindi l’immigrazione può fornire una soluzione.
Michele Masin propone Centri per il Lavoro, per formare e integrare i migranti. Lavoro, legalità, legge, ordine e rispetto devono essere le basi per una convivenza sicura e la crescita economica. L’approccio compassionevole e intelligente può trasformare questi migranti in cittadini italiani di cui il paese ha bisogno.
La stanchezza di tre decenni di retorica tossica potrebbe finalmente essere l’opportunità per un cambiamento significativo nell’approccio all’immigrazione in Italia. (Nella foto Michele Masin)