Un buon Verona esce immeritatamente sconfitto, al Bentegodi, dall’Inter. Pecchia, per la prima volta quest’anno, conferma la formazione della gara di Bergamo e, dimostrandosi di non essere assolutamente integralista del suo adorato modulo (4-3-3), opta per il 4-4-2 che talvolta diventa un 4-2-3-1 per sfruttare, al meglio, che caratteristiche dei suoi giocatori. Dopo un avvio di marca neroazzurra, al decimo, improvvisa fiammata gialloblù che con un folgorante contropiede Romulo, Verde, Romulo permette a Cerci di battere a rete ma un difensore s’immola salvando la porta. L’Inter mantiene il controllo del gioco ma le ripartenze scaligere mettono spesso in difficoltà i difensori di Spalletti. Da una parte tirano Cerci e Verde senza impensierire Handanovic dall’altra Vecino ma Nicolas è attento. Poco dopo la mezzora lungo traversone di Candreva, Nicolas è incerto sull’uscita e Borja Valero, completamente dimenticato da tutti, forse era Verde a doverlo seguire, appoggia comodamente in rete. L’Hellas fa gioco ma è l’Inter in vantaggio. Prima del riposo Fares, forse per frustrazione, commette due falli in sequenza ed è ammonito. La ripresa vede le stesse formazioni in campo e, poco prima del decimo, l’episodio che potrebbe cambiare la gara. D’Ambrosio non s’intende con il portiere e Cerci, prontissimo a recuperare palla, è travolto dal portiere. Per l’arbitro tutto regolare ma interviene il Var e, dopo oltre tre minuti, è decretato il rigore. Pecchia richiama un abulico Kean per Pazzini che si dirige subito sul dischetto, confabula con Cerci, e si prende la grande responsabilità di battere il penalty. L’esecuzione è da manuale Handanovic va a sinistra il pallone s’insacca a destra. Tripudio sugli spalti. Bessa, che è calato vistosamente nella ripresa, lascia il posto a Zuculini ma, tre minuti dopo, l’Inter raddoppia. Tiro di Candreva dalla distanza deviato in angolo da Nicolas, sulla battuta la difesa respinge ma, al limite dell’area, tutto solo, c’è Perisic che con un fendente batte imparabilmente Nicolas. I gialloblù cercano il pari e lo sfiorano alla mezzora. Straordinaria azione in progressione di Fares che traversa, sulla palla si fionda Pazzini, che non riesce a toccarla a due passi dalla porta. Esce, anche perché colpito duramente, un esausto Cerci per Lee. Il coreano prende subito confidenza con la partita e mette vivacità alla squadra ormai tutta protesa in avanti. In pieno recupero un fallaccio, sullo stesso Lee, è incredibilmente ignorato dal mediocre arbitro Gavillocci che decide di ammonire lo scaligero per simulazione. Termina con una sconfitta la più bella gara giocato quest’anno dall’Hellas che avrebbe ampiamente meritato il pareggio. Da segnalare la grande prova di Cerci, almeno fino che ha avuto fiato, la perfetta difesa dei centrali, incolpevoli sulle due reti, buona l’impostazione della partita di Pecchia che, nonostante le ormai croniche, stucchevoli e antipatiche critiche di parte della tifoseria, ha ben diretto i propri ragazzi chiamati, adesso, a confermare quanto di buono fatto con l’Inter domenica in una sfida salvezza a Cagliari.