Il calcio è in lutto. Si è spento nella serata di venerdì il presidente del Sanguinetto Venera Fabrizio Bottura: colpito da un ictus a fine novembre, non è più riuscito a riprendersi, nonostante avesse dato qualche cenno di miglioramento. Egli avrebbe compiuto 75 anni il prossimo 17 Aprile: prima di andare in pensione e dedicarsi completamente al calcio, insegnava diritto ed economia, da qui l’appellativo “profe” dato simpaticamente da tutti. Una delle grandi virtù di Fabrizio Bottura era di avere una grande memoria: conosceva il nome di tutti gli stadi d’Italia. Lascerà un vuoto incolmabile non solo a Sanguinetto, ma anche a Cerea: in quel piccolo toro presieduto da Francesco Delogu e che ora non c’è più, ha svolto il ruolo di vice presidente. L’indimenticabile bomber Giuseppe Fazioni lo ricorda così: “Era un signore di un’eleganza, cultura e simpatia che pochi hanno. Sempre presente. Era un mio grandissimo tifoso!”. Tornando al presente, queste sono le parole di mister Antonio Marini: “L’ho visto poco, tuttavia era una persona molto intelligente e riservata. Sicuramente ci mancherà, nonostante qualche volta abbiamo avuto qualche diversità di veduta”. Domani il Sanguinetto Venera giocherà a Bovolone con il lutto al braccio e farà di tutto per dare l’ultimo saluto a Fabrizio Bottura con una vittoria. La redazione sportiva di Radio Rcs si stringe attorno alla società Sanguinetto Venera, alla famiglia di Fabrizio Bottura e non solo: a tutti quelli che hanno conosciuto e soprattutto voluto bene al “profe”.