Una clamorosa papera di Nicolas condanna l’Hellas Verona alla sconfitta, al Bentegodi, con il Sassuolo. Pecchia che deve rinunciare allo squalificato Caracciolo ripropone Romulo e Souprayen, come esterni, e Ferrari e Vukovic, centrali. A centrocampo fa debuttare il diciannovenne Andrea Danzi, capitano della Primavera, con Zuculini e Valoti ai lati mentre il tridente è formato da Cerci, Fares e Verde. Dopo due minuti, vicino al vantaggio il Sassuolo con Politano che scavalca Nicolas, in uscita, ma Ferrari salva sulla linea. Passano pochi minuti ed è l’Hellas a sfiorare il goal. Bella azione sulla sinistra di Verde il cui traversone è ben impattato, al limite dell’area piccola, da Zuculini ma Consigli miracolosamente riesce a deviare. Ferrari, per un eccesso di foga, al ventesimo, è ammonito ed essendo in diffida salterà la trasferta con il Genoa. Nicola super protagonista prima del venticinquesimo quando in successione devia, con il ginocchio la conclusione di Politano e allontana, con un gran balzo, la staffilata di Berardi. Il doppio miracolo del portiere svanisce al quarantesimo quando, su azione d’angolo, esce, protetto da Ferrari, ma si lascia sfuggire il pallone che arriva sui piedi di Lenos che, a porta vuota, insacca. Il tempo si chiude con una sospetta caduta di Cerci in area ma, per l’arbitro, è l’attaccante a commettere fallo. La ripresa vede in campo i medesimi ventidue del primo tempo ma, dopo una decina di minuti, Zuculini, ormai in piena riserva, lascia il posto a Matos quindi, Verde, colpito da crampi, è rilevato da Lee. Il Sassuolo rallenta il ritmo per non correre pericoli. Dopo l’ammonizione di Vukovic esce uno spento e pesante Cerci per Petkovic. L’ultimo quarto d’ora, nonostante l’incessante sostegno dei tifosi, vede una squadra completamente spenta che supera con difficoltà la metà campo e non arriva mai all’area avversaria. Il triplice fischio è accolto quasi come una liberazione dai frastornati gialloblù. Sconfitta pesantissima che spalanca, in modo quasi definitivo, le porte degli inferi. Una squadra che, in due partite, tira due volte nello specchio della porta, all’ottantasettesimo domenica a Bologna, e al sesto oggi non sembra avere i numeri e le caratteristiche per potersi salvare. Nemmeno la presenza di Osvaldo Bagnoli, festeggiato prima della partita, per il suo ingresso nella Hall of Fame della FIGC è valsa a ritrovare al successo.