Il ChievoVerona compie l’ennesimo miracolo che, con il successo al Bentegodi sul Benevento, gli garantisce il quindicesimo anno consecutivo nella massima serie. D’Anna, galvanizzato dalla determinante vittoria sul Bologna, conferma, per dieci undicesimi, la squadra che aveva espugnato il Dall’Ara, con il rientrante, dalla squalifica, Radovanovic per Rigoni. Parte forte il Benevento mentre i clivensi denotano un certo nervosismo. Poco dopo il decimo, i sanniti sfiorano il vantaggio. Traversone, dal fondo, di Letizia, Sorrentino smanaccia dove arriva, a tutta velocità, Cataldi che batte a colpo sicuro ma il portierone compie un autentico miracolo deviando il tiro. Il pericolo corso sveglia il Chievo che prima impegna l’ex Puggioni con un tiro telefonato di Castro su suggerimento di Giaccherini, poi, lo stesso argentino, sempre su assist del Giak spara alle stelle un invitante pallone quindi, poco dopo la mezzora, Inglese, su imbucata di Birsa, insacca ma l’arbitro, con l’ausilio del Var, annulla per fuorigioco. Si va al riposo senza ulteriori emozioni che invece ci sono subito alla ripresa del gioco. Hetemay scambia con Birsa e, dal limite, scaglia un tiro violento ma centrale che Puggioni respinge a mani aperte e Inglese, questa volta in posizione regolare, aggancia e trasforma in goal. Al ventesimo esce, fra gli applausi, Castro per Bastien. Subito dopo un traversone di Brignola trova l’ex Perugini per un facile colpo di testa che finisce alto. Prima della mezzora standing ovation per Inglese che, con dodici reti, saluta il proprio pubblico sostituito da Stepinski. Il gioco è in mano del Benevento, anche se non crea problemi a Sorrentino. Dopo l’ammonizione a Radovanovic, a cinque dalla fine, bell’azione Hetemay, Giaccherini, Hetemay con passaggio per Birsa che calcia debolmente graziando Puggioni. Finisce con tutti i giocatori, familiari compresi, a festeggiare sotto la curva nord culla del tifo clivense. Nove punti della gestione D’Anna che ha risvegliato l’orgoglio dei suoi ragazzi e, con il determinante contributo della vecchia guardia, raccoglie i punti per raggiungere la fatidica quota quaranta che significa salvezza che, come dice Campedelli, vale uno scudetto.