ieri è stato inaugurato al PalaMasprone di Verona il primo centro di allenamento nazionale residenziale esistente in Italia, riservato agli atleti paralimpici. Lo ha voluto la Federazione Italiana Tennistavolo, in collaborazione con la Fondazione Bentegodi e grazie al sostegno dell’amministrazione comunale.
Alla conferenza stampa, che si è svolta nella sala Lucchi ed è stata moderata dal noto giornalista Rai ed esperto di sport paralimpici, Lorenzo Roata, sono intervenuti Federico Sboarina, sindaco di Verona, Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Renato Di Napoli, presidente della FITeT, Cristiano Tabarini, presidente della Fondazione Bentegodi, e Renato Avesani, responsabile del Dipartimento di Riabilitazione dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria.
Erano presenti anche Silva Polo, responsabile Impiantistica Sportiva del Comune di Verona, Mario Piccinini, amministratore delegato dell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, Stefano Stanzial, direttore generale della Fondazione Bentegodi, Giuseppe Marino, segretario generale della FITeT, Ruggero Vilnai, presidente del CIP Veneto, Rolando Fortini, delegato del CIP di Verona, Giampietro Corso, presidente della FITeT Veneto e Andrea Turrina e Margherita Tassello di Eom Italia.
I dieci atleti in carrozzina che svolgono stabilmente la loro attività all’interno del Centro sono Andrea Borgato (Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre), Michela Brunelli, Giada Rossi, Federico Crosara, Federico Falco e Alessandro Giardini (Fondazione Bentegodi), Matteo Orsi e Caterina Selleri (Tennistavolo Savona), Carlotta Ragazzini (Lo Sport è Vita Onlus) e Alberto Ramundo (Anspi Tennistavolo Cortemaggiore), guidati dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dal tecnico Donato Gallo.
L’obiettivo è di effettuare una preparazione mirata a portare gli azzurri nelle condizioni di massima competitività in occasione delle Paralimpiadi di Tokyo 2020.
«C’è grande orgoglio e soddisfazione – ha spiegato il sindaco Sboarina – di mettere a disposizione questa palazzina, che diventa Centro federale, in preparazione alle prossime Paralimpiadi. Ricordo con piacere quando nel 2008, come assessore allo Sport, accompagnai alcuni degli atleti che partivano per le Paralimpiadi di Pechino. A Michela Brunelli quei Giochi portarono bene, perché tornò con una fantastica medaglia d’argento a squadre al collo. Questo incipit di oggi è la partenza di un grande progetto. Qualcuno mi diceva con una battuta che nello sport è bello partecipare alla sconfitta degli altri. Chi pratica sport a livello agonistico lo fa per vincere, anche se ritengo che il lato B del ragionamento sia che forse dalle sconfitte s’impara molto di più che dalle vittorie. Mi auguro comunque che la preparazione effettuata in questo Centro porti delle grandi soddisfazioni alla Federazione e agli atleti».
Dopo un breve filmato dedicato agli azzurri in azione all’ultimo Lignano Master Open, ha preso la parola il presidente Pancalli:«Ho voluto onorare questo momento, che per me rappresenta un orgoglio, per testimoniare da un lato la grande attenzione con la quale guardiamo sempre al lavoro delle nostre Federazioni, ma anche per celebrare quello che avete fatto. A mio parere stiamo inaugurando qualcosa in più che un luogo in cui i ragazzi della Nazionale, in maniera innovativa e straordinariamente intelligente, si preparano in vista dei loro appuntamenti agonistici. Mi complimento con il presidente Di Napoli per quello che sta facendo alla conduzione della Federazione. Vi state dedicando con professionalità, trasparenza e rigore alla disciplina paralimpica che fa parte del vostro movimento. Mi fa piacere che fra questi atleti ci siano dei giovani, perché significa che il movimento sta intercettando nuove leve. Vorrei che questo Centro diventasse un esempio anche per altri sport e in altre città, un luogo in cui sapere, magari uscendo da un centro di riabilitazione di un’Unità Spinale, che si possono incontrare uomini e donne che hanno vissuto momenti drammatici, ma che, grazie allo sport, hanno intrapreso un percorso. Molte persone non sanno ancora di poter essere degli atleti e noi dobbiamo stanarli dalle case, dai centri di riabilitazione e dai luoghi in cui si sono rinchiusi».
Il microfono è poi passato al presidente DI Napoli: «Oggi per noi è un grande giorno, perché siamo riusciti a concretizzare un obiettivo che ci eravamo dati qualche anno fa e che sembrava irraggiungibile. Devo ringraziare innanzitutto il nostro faro, Luca Pancalli, che non è solo il presidente del CIP e di tutte le Federazioni paralimpiche, ma un messaggero di note positive. La sua presenza e vicinanza mi trasmettono l’entusiasmo per andare avanti e cercare di mantenere il nostro tennistavolo paralimpico sempre ai vertici. Ringrazio anche il sindaco Sboarina e tutta l’amministrazione, che hanno sposato il progetto e ci hanno messo a disposizione la struttura. La mia gratitudine va anche alla Fondazione Bentegodi, nelle persone del presidente e del direttore generale, solo grazie alle sinergie che si sono create il nostro movimento può crescere. Nel 2009 abbiamo accolto al nostro interno l’attività paralimpica e da allora siamo progrediti. Nel frattempo, però, a livello mondiale il tennistavolo è cresciuto e l’esigenza di avere un impianto in cui i nostri ragazzi potessero allenarsi quotidianamente è diventata primaria. Ringrazio gli atleti e i tecnici Arcigli e Gallo, le famiglie, gli infermieri e tutte le persone che lavorano dietro le quinte, perché è per merito loro che possiamo puntare a mantenerci una Federazione vincente. Tokyo dista soltanto due anni e, se a Rio abbiamo conquistato delle medaglie, auspichiamo di essere in grado di ripeterci nel 2020».
Roata ha poi letto il messaggio di saluto di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, che non ha potuto presenziare per concomitanti impegni istituzionali, e ha ricordato che disabilità è solo un regolamento all’interno del quale misurarsi.
Renato Avesani ha parlato dell’importanza dello sport nella disabilità come indispensabile fattor di riabilitazione:«Abbiamo a che fare con persone che inizialmente hanno delle difficoltà gravi, che noi cerchiamo di diminuire. La riabilitazione vera inizia però dopo, quando escono dall’ospedale e si mettono a confronto con la realtà, fatta di lavoro, di sport e di tutte le altre opportunità. In quest’ottica è importante che gli sportivi che sono riusciti a ricrearsi una vita soddisfacente portino il loro esempio in mezzo a coloro che faticano a ripartire dopo un incidente».
Il presidente Tabarini ha ricordato che la Fondazione Bentegodi «festeggia 150 anni di storia. Ringraziamo l’amministrazione che ci dà la possibilità di gestire dal 2013 questa palazzina, per poterci fare sport, e la FITeT. Per noi è un grande motivo d’orgoglio. I nostri atleti con il loro impegno ci hanno dimostrato che possiamo ottenere dei grandi risultati. In pochi anni abbiamo costruito un gruppo solido e siamo a disposizione della FITeT, per ospitare delle gare al PalaMasprone».
A questo proposito, il presidente Di Napoli ha preso l’impegno di organizzare in futuro nell’impianto delle manifestazioni.
Dopo la presentazione di tutti gli azzurri, la capitana Michela Brunelli, veronese doc, ha raccontato le sue emozioni: «Ho cominciato proprio qui al Masprone 25 anni fa. Dopo l’incidente ho avuto modo di abbracciare il tennistavolo e mi ha fatto rivivere. Qui ho trovato una città e delle persone che mi hanno aperto veramente le porte. Venendo all’oggi, sono orgogliosa che questo Centro Federale sia stato aperto qui a Verona. Abbiamo una Nazionale nuova, perché abbiamo trovato degli atleti giovani e desiderosi di praticare sport agonisticamente. Stiamo facendo tutto con passione, grazie all’amministrazione, alla FITeT e alla Fondazione Bentegodi e soprattutto i nostri tecnici Alessandro Arcigli e Donato Gallo, senza i quali non avremmo potuto fare nulla. Adoro questa squadra, perché è tutta giovane e la più vecchia sono io, con Andrea Borgato. Merito di Alessandro che ha fatto molta promozione a favore del tennistavolo».
La chiusura è spettata ad Arcigli:«Quando nel 2005 Luca Pancalli mi ha chiamato a guidare la Nazionale del CIP, attraverso Giuseppe Marino, che ora è il segretario generale della FITeT, ma allora era il mio punto di riferimento nel CIP, questo era il mio sogno e oggi lo coroniamo. Oggi non stiamo aprendo un Centro Federale, stiamo piuttosto realizzando il nostro sogno. Attorno ai nazionali, si sta creando un gruppo di atleti che usufruisce di questa opportunità per fare allenamento, come Luca Chiarini, che viene da Imola, Paolo Antonelli che raramente manca ed Elia Bernardi, che arriva apposta da Este. Gli altri atleti della Bentegodi condividono con noi gli spazi. Un grande applauso va ai genitori, abbiamo reclutato prima voi e poi i vostri figli, senza il vostro supporto non avremmo neppure potuto immaginare di fare quel che facciamo. Siamo felici di stare a Verona, una città in cui abbiamo riscontrato una grande attenzione, non solo nei riguardi dello sport, ma delle persone. Ci sentiamo a casa».
Ci si è poi trasferiti nella palestra al primo piano per il taglio ufficiale del nastro e per una serie di esibizioni. Il presidente Pancalli ha sfidato Giada Rossi, il sindaco Sboarina Federico Falco e il presidente di Napoli Andrea Borgato, per la degna conclusione di una giornata storica e indimenticabile. dal sito http://www.fitet.org