Non riesce all’Hellas Verona debuttare con un successo nel derby contro il Padova nella nuova stagione di serie B. Grosso decide di partire con il tradizionale schieramento 4-3-3 con Almici e Crescenzi, esterni bassi, Caracciolo e Morrone, centrali, date le assenze per vecchie squalifiche di Empereur e Dawidowicz, Laribi, la sorpresa Colombatto e Henderson, a centrocampo, Ragusa, Di Carmine e Matos in avanti. Le squadre si studiano, con ritmi piuttosto bassi, anche se i patavini si dimostrano più aggressivi, nei primi venti minuti. Proprio al ventesimo il Padova ha una grande occasione con Contessa che, liberissimo, sulla sinistra non inquadra la porta da breve distanza. Passano pochi minuti e l’Hellas è in vantaggio. Di Carmine riceve e tocca la prima palla della partita, la difende e subisce fallo proprio difronte alla lunetta dell’area di rigore. Batte Almici che mette la palla nel sette alla sinistra del portiere, segnando anche la sua prima rete dopo 182 gare in serie B. Alla mezzora lo stesso Almici accusa un problema fisico ma si riprende dopo una trentina di secondi. Subito dopo Henderson perde una sanguinosa palla al limite dell’area ma Silvestri ribatta con i pugni il gran tiro di Bonazzoli. Al trentacinquesimo, su una punizione di Clemenza, Silvestri non esce, Ravanelli s’infila fra Morrone e Crescenzi e pareggia. Si va al riposo con il pareggio ma con una squadra non particolarmente brillante. La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo. Al decimo Grosso cerca di dare una scossa togliendo un opaco Ragusa e un impreciso Henderson per Gustafson e Zaccagni. Subito dopo Bonazzoli, da centro area, insacca di testa ma c’è una segnalazione di fuori gioco molto dubbia. Poco prima della mezzora ci sono le ammonizioni di Almici e Crescenzi per interventi in ritardo sugli avversari, fra le due sanzioni c’è una punizione di Colombatto per Caracciolo, che sbuca alle spalle dei difensori, ma, da pochi metri, mette alto. Intorno al quarantesimo per due volte Laribi è protagonista prima un suo tiro rimpallato, finisce sui piedi di Gustafson che impegna il portiere poi su iniziativa personale, conquista un angolo. A sei minuti dal triplice fischio Grosso richiama Matos per un applauditissimo Pazzini. Subito dopo altra punizione per gli scaligeri e ancora Caracciolo sbuca alle spalle di tutti e di testa sfiora la traversa. In pieno recupero due spettacolari gesti atletici gli autori Pazzini con una stupenda girata, su assist di Di Carmine, e grandissima risposta del portiere in angolo. Subito dopo triplice fischio, con un po’ di amaro in bocca, sia per il mancato successo sia per la poca fluidità e improvvisazione del gioco. Lasciare De Carmine tutto solo in avanti, con tre gendarmi alle calcagna, non può portare molti risultati e su un maggior supporto alle o alla punta deve incentrarsi il lavoro di Grosso che deve portare i centrocampisti a sveltire il gioco apparso troppo lento e lezioso in questo debutto.