Superba prestazione dell’Hellas Verona che espugna, meritatamente, Lecce e conquista il primo successo contro i salentini in serie A allo Stadio del Mare. Juric apporta due sostituzioni alla formazione che aveva pareggiato con il Bologna. In difesa, per lo squalificato Dawidowicz, preferisce Gunter a Bocchetti, a centrocampo Amrabat supporta Veroso mentre Henderson affianca Zaccagni alle spalle di Tutino. Dopo appena due minuti, sbaglia il tempo Kumbulla e trattiene vistosamente Lapadula beccandosi il giallo. Sulla punizione di Falco, Lucioni di testa sfiora il palo. Prende campo l’Hellas che, al nono, va vicinissimo al vantaggio. Punizione di Veloso, testa di Rrahaman e miracolosa deviazione del portiere. Insistono i gialloblù che occupano stabilmente la metà campo avversaria. Dopo una punizione di Veloso alta sulla traversa c’è un violento tiro di Lazovic a lato di pochissimo quindi, al ventesimo, un clamoroso palo. E’ ancora Veloso che batte una punizione sponda aerea di Rrahamani per Zaccagni la cui girata, sempre di testa, colpisce in pieno il palo. Subito dopo l’ex Chievo Rossettini è ammonito e, sulla susseguente punizione, il portiere para il tiro di Veloso. Poco prima della mezzora un gran fendente di Faraoni sfiora la base del palo mentre, al quarantesimo, Lazovic, perfettamente lanciato da Zaccagni, tira addosso al portiere da distanza ravvicinata. Si va al riposo sulla parità ma con un Verona nettamente superiore come gioco, occasioni e possesso palla. La ripresa vede la squadra di casa più aggressiva e, al secondo, Majer ha una buona opportunità ma mette a lato. Poco dopo il decimo, Lazovic, dal fondo, traversa dalla parte opposta dove arriva Faraoni che vede il suo gran tiro deviato in angolo. Al quarto d’ora, dopo una bella iniziativa di Zaccagni per Tutino che ciabatta a lato, Juric richiama proprio l’ex Napoli per Verre. Intanto Mancosu effettua il primo tiro dei salentini nello specchio della porta. Ci sono in rapida successione le ammonizioni di Gunter e di Verre mentre, al venticinquesimo, Henderson calcia alle stelle. Juric vede i suoi accusare la fatica e immette forze fresche. Prima richiama Henderson per il debutto dell’ultimo arrivato Pessina, quindi alla mezzora, Bocchetti sostituisce Kubulla che ha giocato egregiamente più di un’ora pur con la spada di Damocle dell’ammonizione. Mancano nove minuti al quarantacinquesimo quando Zaccagni inizia un’azione sulla fascia sinistra, quasi dal fondo, traversa, velo di Verre e Pessina, da dentro l’area, scarica un fendente imprendibile sul secondo palo. Gli ultimi minuti vedono un assalto, seppur disordinato, dei leccesi ma la difesa ha alzato una barriera invalicabile e, solo al quarantunesimo, Mancosu ha l’occasione del pareggio ma il suo tiro è deviato con un grande balzo da Silvestri. Nell’ultimo dei cinque di recupero brivido per una punizione dai trenta metri ma gli scaligeri non si fanno sorprendere e possono festeggiare sotto la curva occupata dai duecento eroici tifosi che li hanno seguiti fino nel Salento. Adesso la sosta, con la giornata di domani che prevede, finalmente, la chiusura del calciomercato che dovrebbe portare la tanto attesa e sospirata punta. Quattro punti, dopo due impegnative partite, sono un buon viatico per questo campionato. Straordinario, anche a Lecce, lo spirito dimostrato dalla squadra di Juric che ha evidenziato anche delle ottime individualità. Alla classe indiscutibile di Veloso ha fatto riscontro la prestazione superba di Zaccagni imprendibile, per tutta la partita, per i giocatori di Liverani. Ottimo debutto per Pessina mentre i difensori denotano grande sicurezza.