Al termine di una partita rocambolesca il Milan, grazie anche a contestate decisioni arbitrali, sbanca il Bentegodi contro l’Hellas Verona. Juric conferma per nove undicesimi la formazione che aveva vinto a Lecce preferendo Verre a Henderson e lanciando, dal primo minuto, l’ex Chievo Stepinski, al centro dell’attacco, per Tutino. Partono subito forte i gialloblù che, dopo due minuti, sfiorano la marcatura con Verre. L’ex doriano inizia l’azione aprendo per Faraoni che, giunto sul fondo, traversa trovando, proprio Verre, a centro dell’area per il colpo di testa che sorvola la traversa. Dopo un tiro di Piatek, deviato in angolo da un difensore, nuova azione pericolosa dell’Hellas. Scambio in velocità, sulla fascia destra, fra Zaccagni e Faraoni il cui cross è smanacciato da Donnarumma sulla respinta Zaccagni si esibisce in una spettacolare sforbiciata ma centra in pieno il portiere. Al quarto d’ora su punizione di Suso uscita un po’ azzardata di Silvestri ma la difesa può allontanare. Poco prima del ventesimo l’episodio che falserà la gara. Stepinski lotta con Musacchio e alza un po’ troppo la gamba colpendo prima il pallone quindi il difensore. L’arbitro Manganiello decreta la punizione e mostra il giallo al polacco. Interviene allora Orsato, al Var, che richiama l’arbitro che, dopo la consultazione, decide per il rosso diretto. Alla mezzora la più clamorosa occasione per gli scaligeri. Rramani, con un calibrato lancio di oltre quaranta metri, trova Verre, lanciato verso il portiere. L’ex Samp controlla con eleganza e, sull’uscita di Donnarumma, calcia alto. Il match si fa sempre più nervoso e l’arbitro fatica a mantenerlo nei giusti binari. Sono ammoniti prima Paquetà quindi Veloso. Al quarantesimo il primo tiro milanista nello specchio di Piatek che non impensierisce Silvestri. Si va al riposo sullo zero a zero ma con un Verona vivacissimo e per niente in affanno nonostante l’inferiorità numerica. Il Milan che entra nella ripresa con l’ex Rebic per Paquetà, si dimostra più deciso e si presenta con un fendente di Suso che esce di poco alla destra di Silvestri che, dieci minuti dopo, è salvato dal palo sulla fiondata di Calabria. Passano due minuti e il conto dei pali è pareggiato. Azione sulla destra di Faraoni che, dal fondo, effettua un lungo traversone agganciato, dalla parte opposta, da Lazovic, il cui cross trova libero Verre il cui violento tiro si stampa sul palo con Donnarumma spettatore. Al ventesimo altro episodio contro l’Hellas. Un tiro di Calahanoglu è deviato con il braccio sinistro, dietro la schiena, cadendo da Gunter. Giallo per il difensore e rigore confermato dal Var. Prima dell’esecuzione, esce Verre per Pessina. Silvestri intuisce il tiro violento di Piatek ma non ci può arrivare. Poco prima della mezzora anche Amrabat finisce sul taccuino dell’arbitro mentre, qualche minuto dopo, Juric richiama Zaccagni per il debutto di Di Carmine e Rramani per Tutino. I gialloblù si sistemano a quattro in difesa mentre, in avanti, Tutino e Di Carmine cercano di offendere. Al quarantesimo nuovo momento Var. Un violento tiro di Calahanoglu non è trattenuto da Silvestri che si ributta sul pallone, ma Piatek riesce a insaccare. Esultanza inutile per il polacco perché, questa volta, il Var conferma che Silvestri aveva le mani sul pallone quindi niente goal anche se lo stesso portiere è ammonito per le violente proteste. Subito dopo anche Rebic è ammonito per un brutto fallo a metà campo. Incredibile decisione dell’arbitro che assegna solo tre minuti di recupero con due interventi Var e quattro sostituzioni. Il Verona va all’assalto e, proprio sul finire del recupero, c’è una clamorosa presa di Calabria al collo di Pessina. L’arbitro mostra immediatamente il rosso al difensore, per la chiara occasione da goal, e decreta un
calcio di punizione dal limite. Questa volta Orsato, sempre lui, non lo richiama a consultare il Var, nonostante le riprese televisive mostrino chiaramente come il giocatore gialloblù fosse dentro l’area. Batte Veloso, respinge la barriera, arriva Lazovic che di destro scarica una saetta che sfiora il palo e colpisce l’esterno della rete. Finisce con il pubblico scaligero che applaude, nonostante la sconfitta, i propri giocatori che hanno disputa una partita orgogliosa e al limite della perfezione. Note di merito per l’intera difesa ma anche per Verre, nonostante l’errore di mira, e per Zaccagni ma la mano di Juric c’è e si vede.