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Dibattito tra i dilettanti: quando si vince con un punteggio già ampiamente acquisito è giusto continuare, o sarebbe più opportuno fermarsi?

L’Italia è già qualificata per gli Europei del 2020 e rifila nove reti all’Armenia, una squadra di calcio giovanile di Grosseto vince 27-0 e la dirigenza decide di esonerare l’allenatore perché non ha rispettato l’avversario. Torna d’attualità il quesito: quando si vince con un punteggio già ampiamente acquisito è giusto continuare, o sarebbe più opportuno fermarsi? 

Il parere degli addetti ai lavori del nostro calcio dilettantistico è vario. Il tecnico Simone Boron, che nel veronese ha lasciato una grande impronta in diversi club (Casaleone, Oppeano e Cerea), dichiara: “A livello giovanile serve educare e quindi un allenatore dovrebbe operare dei cambi in modo che il risultato non sia troppo esagerato; nel calcio dei grandi penso che il rispetto per l’avversario passi attraverso il non fermarsi anche se magari non giocare proprio alla morte non guasterebbe. Secondo me, commiserare l’avversario fermandosi, significa non rispettarlo”. 

Il bomber del Cologna Veneta Fabio Sinigaglia aggiunge: “Bisogna andare a fondo e capire le reali problematiche della squadra che ha subito tutti quei gol. L’avversario va rispettato impegnandosi per tutti i novanta minuti senza però approfittare di situazioni di palese difficoltà, altrimenti vuol dire danneggiarlo ulteriormente”. 

L’allenatore dell’Atletico Città di Cerea Simone Marocchio propone delle regole, anche se non sono scritte a livello federale: “Le società dovrebbero accordarsi:  se una partita finisse ipoteticamente 30-0, bisognerebbe sottoscrivere nel tabellino solo 5-0 in quanto  meno umiliante. Tuttavia anch’io sono del pensiero che bisogna continuare a giocare: certe sconfitte pesanti mi hanno fatto crescere”. 

Secondo Il mister del Cà degli Oppi Nicola Bertozzo bisognerebbe gestire a punteggio acquisito, tuttavia il suo pensiero va alla vittoria degli azzurri contro l’Armenia: “E’ stato un successo con largo punteggio, ma è giusto rilevare che la vetrina della nazionale è importante e per alcuni giocatori segnare il primo gol con la maglia dell’Italia è stata una grande emozione”.

 

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