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Nella desolazione del Bentegodi vuoto il ChievoVerona è sconfitto dal Livorno, fanalino di coda.

Nello scenario spettrale e surreale del Bentegodi vuoto, il ChievoVerona disputa forse la peggior partita del campionato ed è battuto dal Livorno fanalino di coda della Serie B. Marcolini conferma per dieci undicesimi la formazione che aveva espugnato la Dacia Arena con l’unica eccezione di Cesar, rientrato dalla squalifica, al posto di Vaisanen. Passano solo tre minuti e la gara vede già due fatti abbastanza particolari visti i pochi minuti giocati, infatti, dopo due minuti c’è il primo ammonito, si tratta dell’attaccante Ferrari del Livorno, quindi c’è la sostituzione di Garritano, match winner dell’ultima gara, per un problema muscolare con Esposito. Al sesto improvviso tiro di Obi respinto con la schiena da un difensore. Poco prima de ventesimo prima c’è un bello scambio Meggiorini, Djordjevic, Meggiorini con tiro a lato di poco, quindi Meggiorini mette in mezzo per Giaccherini ma, anche in questo caso, il tiro è rimpallato. Alla mezzora, bel lancio di Djordjevic per Meggiorini che si esibisce in una pronta girata, ma il portiere respinge d’istinto. Poco prima del riposo si esalta Semper con una super respinta, in angolo, su forte tiro di Ferrari. Stesse squadre nella ripresa. Al decimo, secondo ammonito fra i labronici, è il nigeriano Awua, uno dei migliori in campo. Un minuto dopo occasionissima per il Chievo. Giaccherini mette in mezzo girata di testa di Djordjevic e grande respinta del portiere. Passano sessanta secondi , e il Livorno è in vantaggio. L’azione è iniziata da Marras il cui tiro è respinto con la schiena da Cesar, la palla ritorna all’attaccante labronico che mette in mezzo dove Ferrari, dimenticato da tutti, appoggia comodamente in rete. Al quarto d’ora, dopo che l’arbitro Amabile di Vicenza aveva espulso, un componente della panchina ospite, Marcolini richiama Obi per Vignato. Il baby clivense mette subito vitalità in campo ma i suoi traversoni non trovano mai la deviazione di un compagno. Al ventesimo giallo anche per Meggiorini. Il Chievo attacca a tutto organico esponendosi al contropiede avversario e, in uno di questi, alla mezzora, provvidenziale salvataggio di Leverbe. Subito dopo fuori Giaccherini per il debutto in gialloblù del ventiduenne centrocampista svedese Jonathan Morsay. Poco dopo punizione dai trenta metri battuta da Esposito direttamente in porta, ma è una telefonata a Plizzari. Si gioca sono nella metà campo labronica ma i tanti traversoni, sia da sinistra sia da destra, sono sempre facile preda degli attenti difensori di Breda. Neppure nei quattro minuti di recupero il Chievo riesce a fare breccia e deve subire una dolorosa e cocente sconfitta. Ancora una volta la squadra di Marcolini quando, dopo due vittorie consecutive e un pareggio, è chiamata a confermarsi, scivola miseramente, sul proprio campo, contro squadre di fondo classifica. Le sconfitte di Empoli e Virtus Entella permettono ai clivensi di rimanere all’ottavo posto in classifica, ma la prestazione odierna ha evidenziato come questa squadra abbia limiti caratteriali e, se a questo si aggiunge il fatto di giocare in uno stadio desolatamente vuoto, l’avvilimento e la depressione annebbiano e inaridiscono anche le poche idee di gioco che ci sono.

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