S’infrange al 93° il sogno accarezzato per oltre 70 minuti di vincere per la prima volta nella storia a S. Siro con i rossoneri. Juric che, dopo aver sperato di recuperare Günter dal Covid-19 lo ha perso per uno stiramento, e mancando degli ormai 7 lungodegenti, decide di schierare in difesa, da destra a sinistra, Lovato, Magnani e Ceccherini, a centrocampo Lazovic, Dawidowicz, Ilíc e Dimarco con Barák e Zaccagni alle spalle di Kalinić. Parte con il piede pigiato sull’acceleratore l’Hellas e, al quarto, sfiora il vantaggio. Dimarco innestra Zaccagni che brucia Calabria e mette in mezzo per il tocco, sottomisura di Kalinć, ma Donnarumma si supera mettendo in angolo. Batte Dimarco, gran colpo di testa di Ceccherini che colpisce in pieno la traversa, sulla ribattuta il più lesto è Barák che segna la sua terza rete in sei giorni. Il Milan cerca di scuotersi ma i gialloblù, quando ripartono, prevalentemente sulla sinistra, creano pericoli e, poco prima del ventesimo, passano ancora. Zaccagni, fino a questo momento incontenibile, è messo giù poco fuori il lato corto dell’area. Batte la punizione Dimarco, la difesa allontana e Zaccagni, dal limite, scarica un gran tiro che trova la deviazione di Calabria che beffa Donnarumma. Si diceva che il goal, quando il tiro era diretto nello specchio, fosse del giocatore che lo aveva effettuato ma la Lega, questa volta, opta per l’autorete. Il Milan si riversa in avanti e, dopo un miracolo di Silvestri
su Leao, al ventiseiesimo accorcia le distanze. C’è un lancio dalla destra di Saelemaekers con tocco, a centro area di Kessie ma, anche questa volta, la deviazione decisiva è quella di Magnani quindi, anche in questo caso autorete. Prima del riposo finiscono sul taccuino dell’arbitro Juric, Lovato e Ceccherini. I gialloblù tornano in campo nella stessa formazione del primo tempo e, al quinto, hanno l’occasione di mettere in freezer la partita. Demarco appoggia a Zaccagni che s’invola poi, dal fondo, converge e serve Dimarco che, arrivato a rimorchio, purtroppo, si trova il pallone sul destro, che non è il suo piede, e mette alto. Goal sbagliato e goal subito infatti, due minuti dopo, Calhanogou batte Silvestri ma, la bandierina, seppur in ritardo si alza e, dopo la verifica Var, la rete è annullata. Al quarto d’ora Juric richiama un ottimo Dawidowicz per Tamèze e Kalinić per Colley. Il Milan attacca a tutto organico e gli scaligeri faticano ad uscire comunque c’è sempre un super Silvestri che frena i rossoneri. Al ventesimo Lovato commette fallo su Kessie e l’arbitro decreta, senza esitazione, il penalty. Va sul dischetto Ibraimovic che però spara in curva. Passano pochi minuti e Juric, senza paura, toglie Ilić (2001) per far debuttare, alla Scala del calcio, Destiny Udogie (2002). L’italo nigeriano, nato a Verona, è un esterno sinistro che ha fatto parte di tutte le nazionali giovanili azzurre, ma Juric lo schiera a centrocampo. Poco prima della mezzora Magnani, ottima la sua prova, accusa un problema ed è sostituito da Çetin. Su azione d’angolo Ibraimovic colpisce l’incrocio dei pali. Intanto gli interventi eccezionali di Silvestri si susseguono e i gialloblù, pur in trincea, resistono. Al novantesimo, dopo uno stacco di testa di Ibra, Calabria, dal disco del rigore, insacca. Protestano gli scaligeri e Tamèze è ammonito ma le proteste sono fondate, infatti il Var richiama Guida che si accerta che Ibraimovic ha toccato con il braccio al momento del passaggio al terzino, quindi rete annullata. Sei sono i minuti di recupero dal momento della ripartenza e, al terzo, c’è un altro grande intervento di Silvestri che allontana la palla verso il fondo campo, purtroppo la palla non esce ed è recuperata da Rebic, ex scaligero, che la mette in mezzo dove Ibra sovrastata Çetin e batte Silvestri. Poco dopo Guida fischia la fine di un’avvincente partita che ha visto il Verona tenere, per oltre settanta minuti, la vittoria che, purtroppo, nel recupero, è svanita. Continua la maledizione che non vuole gli scaligeri vincitori a S. Siro né con il Milan né con l’Inter. Comunque, dopo aver imposto il pareggio alla Roma, anche se poi il risultato è variato a tavolino, e alla Juve anche al Milan la truppa di Juric ha strappato un meritato pareggio. A fine partita è arrivata la soddisfazione della convocazione, ed è la prima volta, in nazionale di Mattia Zaccagni straordinario uomo partita.