Non va oltre il pareggio, sotto una pioggia battente, l’Hellas Verona con il Cagliari al Bentegodi e non vendica la sconfitta subita, pochi giorni fa, in Coppa Italia. Juric, che finalmente può ritrovare alcuni degli indisponibili delle ultime settimane, schiera Ceccherini, Dawidowicz e Dimarco, come linea difensiva, davanti a Silvestri (foto). A centrocampo torna a sinistra, recuperato dal Covid, Lazovic con Faraoni a destra e il duo Tamèze, Veloso centrali mentre, confermatissimi sono Barák e Zaccagni alle spalle di Di Carmine. Dopo una fiammata iniziale degli isolani i gialloblù prendono in mano le redini e, all’ottavo, passano in vantaggio. Su angolo di Dimarco c’è il colpo di testa di Barák a smarcare Di Carmine che, da sotto misura, colpisce incredibilmente la traversa. La palla resta in possesso degli scaligeri che, con Faraoni colpiscono un altro palo e, sulla ribattuta, Di Carmine insacca. La gioia dura pochissimo in quanto il Var certifica la posizione di fuorigioco dell’attaccante che, dopo aver colpito la traversa, s’attarda per recriminare e non rientra in posizione corretta. Passano pochi minuti e Barák vede il suo tiro rimpallato dopo una bell’azione iniziata da Dimarco per Lazovic e conclusa con il traversone di Zaccagni per l’ex udinese. Al ventunesimo il vantaggio finalmente arriva. La difesa appoggia a Barák che apre, con un preciso tocco lungolinea, all’accorrente Faraoni che vola sulla fascia e, una volta arrivato in area, appoggia al centro dove Zaccagni, in scivolata, insacca. Bellissima azione fatta in grande velocità. Alla mezzora intervento irruento a centro campo di Ceccherini che è ammonito, ammonizione pesante per l’ex fiorentino che, diffidato, salterà la prossima trasferta contro la Lazio. Prima del riposo c’è una punizione di Dimarco sulla quale non arriva, per pochissimo, Dawidowicz poi il gran tiro al volo di Tamèze che, deviato, finisce in angolo. Si va al riposo con il minimo vantaggio ma con l’impressione di dell’ottima prestazione dei gialloblù. La ripresa vede le stesse squadre in campo ma gli isolani partono ancora una volta a tutta velocità e, al terzo pareggiano. Prima però, al secondo, sospetto intervento di un difensore su Zaccagni e, l’episodio rivisto in Tv, lascia molti dubbi sulla mancata assegnazione del penalty. Infatti il veronese, nettamente davanti al difensore, è spingto a terra con il braccio appoggiato sulla schiena. Purtroppo né Manganiello, non fortunato con i gialloblù, ricordiamo la non assegnazione del rigore su Pessina lo scorso campionato contro il Milan, né il Var Pasqua, giudicano determinante la spinta. Tanto è che a rigore non dato corrisponde pareggio cagliaritano. Infatti sulla ripartenza Pavoletti riesce a girare per Marin che s’insinua fra Dawidowicz e Taméze e batte Silvestri in uscita. Al decimo, Juric richiama Taméze e Lazovic per Salcedo e Lovato e modifica l’assetto della squadra che vede ora Lovato portarsi sul centrodestra e Ceccherini sul centrosinistra mentre Dimarco diventa esterno sinistro con Barák che arretra al posto di Taméze e Salcedo affianca Zaccagni. Il pareggio, e le modifiche dell’assetto, confondono un pò le idee agli scaligeri che corrono diversi pericoli. Per due volte Pavoletti, pur ben posizionato, non inquadra la porta e, al ventesimo, ci vuole un super Silvestri per deviare contro la traversa, con un riflesso eccezionale, il colpo di testa dello stesso attaccante. Subito dopo nuovo duplice cambio fra gli scaligeri escono Zaccagni per Colley e Di Carmine per Favilli. L’Hellas si riprende e le occasioni tornano dalla sua parte. Prima c’è l’imperioso stacco di testa di Salcedo, su angolo di Dimarco, con palla alta sulla traversa, poi c’è un tiro di Dimarco parato da Cragno quindi, su traversone di Faraoni, Colley anticipa il portiere ma la palla esce di un soffio. Alla mezzora la più clamorosa delle opportunità è sciupata da Favilli. L’ex genoano, servito da Salcedo, salta un avversario poi batte, a colpo sicuro, ma manda in curva. Poco dopo è ammonito Salcedo per un intervento scomposto sulla tre quarti. Negli ultimi cinque minuti nuove opportunità non sfruttate. Al quarantesimo su invitante traversone di Dimarco si butta Favilli ma non tocca il pallone per un non nulla e nello stesso tempo inganna Salcedo, alle sue spalle, che, pur lanciandosi, non arriva a toccare e il pallone che esce sfiorando il palo. All’ultimo minuto, sull’ennesimo angolo di Dimarco, Ceccherini, sul secondo palo, non trova la coordinazione e, pur abbastanza libero, mette alto. Nei tre minuti di recupero nonostante si giochi in una sola area non succede più nulla e gli scaligeri devono accontentarsi di un solo punto. Dopo un bellissimo primo tempo una ventina di minuti della ripresa, non da Verona, per concludere poi alla grande ma, la mancanza di cattiveria nell’ultimo tocco, hanno penalizzato la squadra. Da segnalare l’attaccamento degli scaligeri per le strutture delle porte infatti, in dieci giornate, ben undici fra pali e traverse sono stati colpiti dai gialloblù.Venerdì sera anticipo all’Olimpico contro la Lazio nel ricordo, con il pareggio a reti inviolate, di una delle migliori partite della truppa di Juric della scorsa stagione.