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Con Kalinić e Dimarco l’Hellas batte il Crotone al Bentegodi

Con un gran primo tempo e con qualche sofferenza, nella ripresa, l’Hellas Verona batte il Crotone al Bentegodi. Jurić che, dopo la gara con il Toro, perde anche Veloso oltre ai soliti frequentatori stabili dell’infermeria, sceglie Lovato, Magnani e Ceccherini, per la linea difensiva. Faraoni, Taméze, Ilić e Dimarco, a centrocampo e conferma Barák e Zaccagni alle spalle di Kalinić (foto). Partono bene i calabresi che costringono i gialloblù sulla difensiva. Il primo affondo scaligero è di Zaccagni sul cui traversone Faraoni è anticipato dall’uscita del portiere. Al quinto Magnani si perde Rivière che appoggia a Vulić il cui tiro sorvola la traversa. Due minuti dopo s’invola Zaccagni che, in area, è spintonato da un difensore l’arbitro assegna l’angolo che però non c’era. Prende campo l’Hellas e, al nono, su punizione dai trenta metri, per fallo sullo scatenato Zaccagni, il tiro violento, ma centrale, di Dimarco, non crea problemi a Cordaz. Poco dopo il decimo velocissimo contropiede impostato da Zaccagni che, però, sbaglia l’ultimo passaggio. Al quarto d’ora fallo tattico di Ceccherini per fermare un avversario e giallo per l’ex Fiorentina. Immediatamente Juric manda a scaldarsi Dawidowicz. Passa un minuto e l’Hellas va in vantaggio. C’è un contropiede impostato da Barak che, arrivato quasi in area, apre a Kalinić. Nikola fa due passi e di destro mette la palla sul palo opposto. Prima rete gialloblù per il bomber croato. Il vantaggio galvanizza gli scaligeri che creano numerose e belle azioni e, al venticinquesimo, raddoppiano. L’azione si sviluppa sulla fascia sinistra, dove c’è un doppio scambio Zaccagni Dimarco che, da dentro l’area, con un esterno sinistro, una mezza trivela, fulmina Cordaz. Momento esaltante per l’ex Inter che segna, dopo la rete spettacolo di Torino, il secondo goal consecutivo anche questo di pregevole fattura. Alla mezzora, su angolo dell’esterno scaligero, non trovano la palla, per pochi centimetri, né Kalinić né Barák. Passano cinque minuti e Barák scarica un gran tiro, dal limite dell’area, che esce di pochissimo mentre, due minuti dopo, è il portiere a superarsi per deviare un colpo di testa vincente sempre dell’ex udinese. Al quarantesimo anche Lovato è ammonito. Poco prima del riposo si fa vedere il Crotone con un tiro di Eduardo ma Silvestri blocca con sicurezza. Doppio vantaggio al riposo anche se, per numero di azioni e spettacolarità delle stesse, gli scaligeri avrebbero potuto aumentate il bottino. Si torna in campo e Juric fa entrare Dawidowicz per Ceccherini mentre Stroppa manda in campo il gigantesco Simy e l’agile Pereira per Eduardo e Molina. Come nel primo tempo partono forte i calabresi ma, l’Hellas, fatica ad uscire. Poco dopo il quinto anche Magnani è ammonito quindi due dei tre difensori hanno preso il giallo. Poco prima del decimo la partita si riapre. Insistita azione sulla fascia sinistra di Reca che, dal fondo, traversa, tocco di testa di Pereira e Messias, da due metri, insacca. I gialloblù con una certa difficoltà cominciano a riproporsi in avanti e, al quarto d’ora, c’è l’incredibile errore di Barák che poteva chiudere la gara. L’azione, sempre sulla fascia sinistra, dove la catena scaligera è devastante, vede Dimarco, dal fondo, appoggiare all’accorrente giocatore della repubblica Ceca che, da ottima posizione, calcia incredibilmente alto. Poco dopo l’ora di gioco finisce la gara di Kalinić ed inizia quella di Di Carmine mentre anche Magnani lascia il posto a Günter. Alla mezzora quarta sostituzione fuori un sontuoso Zaccagni per Colley. I gialloblù, frenato l’intenso pressing calabrese, tornano nella metà campo avversaria e, poco dopo il quarantesimo, ci vuole un gran intervento di piede Cordaz per mettere in angolo una fiondata di Colley. Due minuti dopo Pereira si libera di Dimarco ma sbraccia troppo vistosamente, colpendo al viso l’esterno scaligero, e l’arbitro ferma il gioco, che stava diventando estremamente pericoloso, e ammonisce il giocatore calabrese. Sulla susseguente azione di ripartenza Colley, entrato in area, dalla sinistra, scarica una violentissima saetta che va a spaccare l’incrocio dei pali. Nei tre minuti di recupero i gialloblù tengono il controllo del pallone, e, su un fallo su Barák vicino alla bandierina dell’angolo, arriva il triplice fischio che sancisce la vittoria che torna ad arridere agli scaligeri, fra le mura amiche del Bentegodi, dopo oltre due mesi. Era infatti inizio novembre quando il Benevento si era arreso alla truppa di Juric. Sabato prossimo difficile trasferta a Bologna contro una squadra che, reduce dalla sconfitta con il Genoa, cercherà in tutti i modi di risalire la china mentre i gialloblù, vogliono allungare l’imbattibilità esterna, frutto di tre vittorie e quattro pareggi. Intanto, in attesa di buone notizie dall’infermeria Juric spera anche in aiuti dal mercato invernale.

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