Professore ordinario di Storia del teatro all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia, ricopre incarichi in importanti progetti teatrali internazionali. Autore di numerosi libri e curatore di edizioni critiche di opere soprattutto di Calmo, Goldoni, Gozzi, Nievo, Gallina, vanta una lunga “militanza” sulla scena come traduttore e regista e si dedica in particolare al teatro di figura. Nel segno della continuità la successione a Paolo Valerio con cui ha lavorato in più occasioni.
VERONA – Subentrando a Paolo Valerio che è stato nominato direttore artistico del Teatro Stabile del Friuli – Venezia Giulia, Piermario Vescovo è il nuovo direttore artistico del Teatro Stabile di Verona. Parecchi fan di Natalino Balasso e di Shakespeare se lo ricorderanno traduttore e regista (a quattro mani con Paolo Valerio) della Bisbetica domata andata in scena con successo al Teatro Romano qualche anno fa. Sessantaduenne, Piermario Vescovo è uno dei massimi studiosi a livello internazionale del teatro italiano dal Cinquecento al Settecento. Professore ordinario di Storia del teatro all’Università “Ca’ Foscari”, ha insegnato in varie università straniere ed è attualmente impegnato in diversi progetti teatrali europei che vedono coinvolte, tra le altre, le università Paris-Sorbonne e di Santiago de Compostela. Autore di numerosi libri di teoria e di storia della “teoria del testo drammatico” e dello spettacolo (parecchi dei quali usciti per Marsilio) e curatore di pubblicazioni critiche di opere soprattutto di Andrea Calmo, Carlo Goldoni, Carlo Gozzi, Giacinto Gallina, e Ippolito Nievo, vanta parallelamente una decennale “militanza” sulla scena come regista e traduttore.Tra le sue regie, quella dello spettacolo Clorinda Andreana, fantasia per camera da musica e da teatro tratto da Tasso e Monteverdi, prodotto nel 2017 per il Napoliteatrofestival che già gli aveva messo in scena, nel 2008, il Don Giovanni di Bertati-Gazzaniga. Molto apprezzata anche la sua “militanza” come regista nel campo del teatro di figura: un suo grande amore che l’ha visto mettere in scena, nel novembre 2018 insieme ad Antonella Zaggia, al Teatro Nuovo con la compagnia Teatro dell’orso in peata, lo spettacolo per cinque attrici e burattini Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni.
Il consiglio di amministrazione di Fondazione Atlantide, all’unanimità, ha prediletto una figura di alto profilo culturale e intellettuale che parallelamente conoscesse le problematiche concrete del teatro avendolo da sempre vissuto anche da dietro le quinte, sulla scena: quasi una “conditio sine qua non” in questo delicato momento funestato dal Covid-19.
«Sono felicissimo e onorato – dice il neodirettore artistico Piermario Vescovo – per la nomina che mi è stata conferita, che mi riempie di gioia. Ho condiviso progetti e collaborato in varie occasioni col Teatro Stabile di Verona, come “uomo di libro” e “uomo di scena”, ma mi lega a Paolo Valerio un decennio di pressoché ininterrotta discussione e condivisione di idee, tra chiacchiere al caffè e immaginazione di progetti teatrali, nel senso più ampio del termine, tra Verona e Venezia. Sarà dunque una preziosa occasione per continuare su questa strada e dare concretezza a qualcuno di questi progetti».
«Sono molto lieto di questa nomina. Conoscendolo – dice Paolo Valerio – so già che con la sua straordinaria preparazione mai disgiunta dal cuore (perché il teatro lo ama veramente) saprà dirigere al meglio lo Stabile di Verona e rapportarsi in maniera giusta alla città, alle sue istituzioni, alle sue numerose realtà. Al neodirettore il mio più grande “in bocca al lupo”».