Proseguire l’esperienza dei gruppi di auto mutuo aiuto in tema di amministrazione di sostegno anche durante il 2021, nonostante la pandemia Covid-19. Questa la richiesta dei partecipanti ai gruppi organizzati dall’Azienda ULSS 9 Scaligera al termine del biennio 2019-20, per essere accompagnati anche in futuro nell’alfabetizzazione digitale, nella scelta e discriminazione delle informazioni, nella fruizione della presenza della figura del facilitatore quale “collante” dei processi del gruppo anche da remoto qualora dovesse protrarsi l’attuale situazione emergenziale. I gruppi di auto mutuo aiuto, nati nel 2019 e condotti dal facilitatore Daniele Venturini secondo l’approccio generativo e della mutua reciprocità in un progetto di intervento costruito con staff di operatori dell’ULSS 9, sono una realtà unica in Veneto. Prima dell’emergenza Covid-19 sono stati organizzati 8 incontri che hanno coinvolto 31 amministratori di sostegno e, durante l’emergenza sanitaria, altri 4 incontri in streaming con 32 partecipanti. L’utilizzo delle tecnologie digitali in periodo di emergenza sanitaria ha permesso di favorire le relazioni sociali e professionali, migliorare la comunicazione in tempo reale con i cittadini, condividere e discutere buone pratiche di intervento ed esperienze generative, prevenire l’isolamento, il senso di smarrimento, la solitudine e rinforzare le competenze di resilienza. I temi centrali trattati durante gli incontri hanno riguardato in particolare l’accesso al Tribunale, alle strutture pubbliche e ai servizi in tempi di emergenza, dilemmi di cura, contagio beneficiario, contagio dell’amministratore di sostegno, isolamento, istanze di pagamento straordinario per assistenza Covid-19, utilizzo delle tecnologie digitali e assistenza per l’accesso da remoto ai sistemi web, modulistica online aggiornata per l’accesso ai servizi e ai benefici stante la difficoltà di accesso ai servizi pubblici, la necessità di accompagnamento in un progetto di vita in tempo di coronavirus, la rendicontazione economica e delle attività al giudice tutelare, la necessità di appartenenza a una comunità contro l’individualismo. I riscontri avuti dai partecipanti convergono verso il perseguimento positivo dei principi in tema di salute, di “preparedness” (fase preparatoria) e “response” (fase di risposta) nei sistemi e nella comunità civile anche durante questa difficile congiuntura che costringe al distanziamento sociale, ma che non può e non deve penalizzare l’attività degli amministratori di sostegno a favore dei loro assistiti.