L’Hellas risponde ai solleciti del proprio allenatore e, dopo tre sconfitte consecutive, mai successo nell’era Juric, torna alla vittoria sbancando la Sardegna Arena con il più classico dei punteggi. Juric che non recupera giocatori dall’infermeria e si trova anche con Dawidowicz squalificato, sceglie Ceccherini, Lovato e Dimarco, per la linea difensiva, a centrocampo con Faraoni e Lazovic, sulle fasce, operano Taméze e Veloso mentre Barák
e Zaccagni sono alle spalle di Lasagna. Partono subito bene gli scaligeri che, al quarto minuto, invocano un rigore per l’intervento di Godin su Zaccagni ma l’arbitro lascia correre e, sul lungo rinvio, Lovato commette fallo, appena superata la linea di metà campo su Cerri. Non basta all’arbitro romano la punizione ma ammonisce anche il centrale che, in diffida, salterà la prossima con la Lazio. Al decimo fallo di Nandez su Lasagna, ai venti metri, batte Veloso e Cragno si supera nella deviazione in angolo. Poco prima del ventesimo Taméze perde palla sulla tre quarti e Joao Pedro chiama Silvestri alla grande parata per evitare la rete. Poco dopo bel traversone di Dimarco, velo di Barák e girata di Lasagna appena sopra la traversa. Alla mezzora grossa opportunità per Lycogiannis che, pur da ottima posizione ma contrastato da Taméze, non trova lo specchio della porta. Si va al riposo a reti inviolate ma i gialloblù sembrano molto più reattivi e determinati dei giocatori di casa che, evidentemente, vista la posizione in classifica, sentono troppo la gara. Stesse squadre a inizio ripresa. Subito buona occasione per Joao Pedro ma Faraoni mette in angolo poi, un minuto dopo l’Hellas passa in vantaggio. Azione sulla sinistra, Veloso converge e appoggia all’accorrente Barák che, dal limite dell’area, di sinistro, sfiorando il palo insacca la sua settima rete in campionato. Juric richiama Taméze, che accusa la fatica, per Sturaro. Un minuto dopo opportunità per il pareggio. Joao Pedro in profondità per Cerri che di esterno cerca di sorprendere Silvestri che risponde da campione. Adesso gli isolani attaccano a tutto organico e al quarto d’ora prima una miracolosa respinta di Silvestri su Lycogiannis quindi una grande respinta di Ceccherini su Cerri. Semplici provvede a tre sostituzioni per dare nuova linfa alla sua squadra e fa entrare anche il cholito Simeone che tre minuti dopo colpisce un clamoroso palo alla sinistra di Silvestri. Risponde l’Hellas con un lancio per Lasagna il cui sinistro finisce largo. Al ventesimo, finisce la gara del match winner Barák al suo posto entra Bessa. Poco dopo Lazovic tira troppo centralmente non creando problemi a Cragno. Dopo un bel traversone, da sinistra a destra, di Veloso sul quale non arriva per pochissimo Faraoni, Juric richiama Lovato, prestazione super del ventenne, per Magnani e Zaccagni per Salcedo. Semplici tenta il tutto per tutto e butta in campo anche il panzer Pavoletti. A tre minuti dal novantesimo, ammonizione per Sturaro e, un minuto dopo, rosso diretto per Juric per espressione blasfema. Si alza la tabella del quarto ufficiale per indicare 5 minuti di recupero ma, dopo poco più di un minuto, su azione vicino alla bandierina dell’angolo. L’arbitro segnala che ci sarà un ulteriore minuto supplementare. Al quinto minuto di recupero traversone dalla destra velo di Lasagna per Salcedo che, solissimo, all’altezza del disco del rigore appoggia al portiere. Poco dopo in uno scontro in area scaligera rimane a terra Ceccherini che è soccorso dai sanitari e, dopo essere rimasto a bordo campo, rientra con una vistosa fasciatura in testa e, proprio l’ex fiorentino, al nono minuto di recupero, ferma un’azione cagliaritana appoggiando a Bessa che rilancia lungo per Lasagna che, scattando dalla propria metà campo, s’invola e, arrivato in area, trafigge Cragno con un sinistro molto preciso. Subito dopo il triplice fischio che sancisce il ritorno al successo per gli scaligeri che superano la fatidica quota quaranta e raggiungono la sospirata salvezza, consolidando l’ottavo posto in classifica. Domenica prossima si torna al Bentegodi, sicuramente senza Juric e Lovato ma con Dawidowicz, contro la Lazio, vincitrice, contro lo Spezia, nel finale con il rigore di Caicedo ma con due, Lazzari e Correa, espulsi.