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LA SETTIMANA DELLE STELLE ALL’ARENA DI VERONA, CUORE DEL 98° OPERA FESTIVAL 2021

Giovedì 29 luglio va in scena Turandot con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov in collaborazione col Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, Parma (repliche 1 e 5 agosto)

Venerdì 30 nella Domingo Opera Night Plácido Domingo e Maria José Siri sono diretti da Francesco Ivan Ciampa in brani inediti da Verdi e i Francesi all’operetta e la zarzuela

Sabato 31 luglio il tenore Roberto Alagna debutta all’Arena in Cavalleria rusticana & Pagliacci con Aleksandra Kurzak, Maestri e Zilio, diretti da Armiliato

Lunedì 2 e martedì 3 agosto la grande danza torna protagonista a Verona con le due eccezionali serate-evento Roberto Bolle and Friends Turandot giovedì 29 luglio ∙

 

Il 98° Arena di Verona Opera Festival 2021 a un mese dall’inaugurazione offre ancora una nuova produzione e una serie di serate-evento imperdibili ∙ Anna Netrebko e Yusif Eyvazov, coppia in scena e nella vita, torna a Verona per dar vita insieme per la prima volta in Italia Turandot, l’ultimo capolavoro di Puccini (29 luglio, 1 e 5 agosto) con giovani affermati come Ruth Iniesta, Riccardo Fassi e il direttore Jader Bignamini ∙ Venerdì 30 luglio torna per una sera Plácido Domingo, da oltre 50 anni beniamino dell’Arena: nella Domingo Opera Night esegue sia pagine celebri che perle inedite dal repertorio italiano, francese, viennese e ispano, con il soprano Maria José Siri e il maestro Ciampa ∙

Sabato 31 luglio è una recita speciale per il dittico verista Cavalleria rusticana e Pagliacci: il tenore francese di origini italiane Roberto Alagna fa il suo atteso debutto all’Arena di Verona accanto alla compagna Aleksandra Kurzak, acclamato soprano che per la prima volta affronta in scena il doppio ruolo di Santuzza e Nedda; con loro un cast d’eccezione, tra cui Ambrogio Maestri, Elena Zilio e Davide Luciano ∙

Seguono due serate nel segno della danza il 2 e il 3 agosto, con un programma ricco di sorprese, artisti e stili diversi: con Roberto Bolle and Friends la grande étoile porta in Arena i primi ballerini dalla Scala di Milano, dal Balletto di Astana, dall’Opéra di Parigi, dallo Staatsballet di Vienna e dal Dutch National Ballet di Amsterdam.

Turandot, estrema fatica di Giacomo Puccini, rimase purtroppo incompiuta alla morte del compositore nel 1924. Alla prima, il commosso Arturo Toscanini non riuscì a portare a termine l’esecuzione, con un finale reinventato dal collega Franco Alfano sugli appunti del Lucchese. In questa forma la fiaba della “principessa di gelo” è approdata in Arena già nel 1928 e da allora, pur essendo la più recente delle opere pucciniane, ne è diventata la più amata e rappresentata, superata in cifre solo dai classici Aida, Carmen e Nabucco. Anche Turandot condivide con questi titoli la spettacolarità dei momenti corali e l’alto potenziale evocativo sprigionato dalle scene e costumi di una Pechino ideale e, come indicarono i librettisti veronesi Giuseppe Adami e Renato Simoni, “al tempo delle favole”. Più di tutti questi melodrammi, può vantare una ricchezza di colori e una iridescente complessità del tessuto orchestrale e tonale, non mero orientalismo ma vera e propria sperimentazione originale con cui Puccini fuse sapientemente melodie tradizionali cinesi e avanguardie del Novecento. A dirigere l’immenso organico orchestrale e corale di Turandot (comprendente l’Orchestra areniana, il Coro preparato da Vito Lombardi e le voci bianche A.d’A.Mus. di Marco Tonini) è chiamato il maestro Jader Bignamini, direttore residente dell’Orchestra Verdi di Milano e nuovo Direttore principale della Detroit Symphony Orchestra. Nei panni della protagonista, l’Arena di Verona ospita il soprano Anna Netrebko, per la prima volta in Italia e in Europa in un ruolo titanico a fianco del compagno d’arte e di vita Yusif Eyvazov, anch’egli al suo primo Calaf areniano. Le stelle dell’Opera di oggi, acclamate nei rispettivi ruoli dal Metropolitan di New York al Marinskij di San Pietroburgo, hanno suscitato un entusiasmo di altri tempi al loro Trovatore in Arena del 2019 e hanno confermato la vicinanza al pubblico veronese partecipando al gala dell’anno scorso. Insieme a loro si esibiscono giovani talentuosi come Ruth Iniesta (Liù) e Riccardo Fassi (Timur), nelle maschere Ping, Pang e Pong debutta l’astro nascente del Met Alexey Lavrov insieme a specialisti come Francesco Pittari e Marcello Nardis. Completano il cast il Mandarino dell’ucraino Vitkor Shevchenko e l’Imperatore d’eccezione Carlo Bosi. Dopo la prima di giovedì 29 luglio, lo stesso straordinario cast si conferma per due repliche, domenica 1° agosto e giovedì 5 agosto.

Con il patrocinio del Ministero della Cultura, per ricreare il mondo visuale della Cina da fiaba di Turandot, Fondazione Arena di Verona ha individuato come istituzione partner di assoluto prestigio il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, custode di tesori secolari provenienti da diverse collezioni e donazioni. Dichiara Padre Alfredo Turco, Direttore dell’Istituzione: «La collaborazione a questo importante evento rafforza il concetto di fratellanza e umanità che il nostro museo missionario porta avanti dal 1901. La collaborazione con Arena di Verona è per noi importante per aprirci a nuovi linguaggi e scenari. Durante Turandot, le immagini dei nostri migliori pezzi d’arte cinese andranno ad arricchire la scenografia in una miscellanea di simbologia, arte e suggestione mantenendo fede alla delicatezza e raffinatezza tipiche dell’apparato cosmogonico cinese». Sono previste inoltre due ulteriori recite a fine Festival, il 28 agosto e il 3 settembre, dirette da Francesco Ivan Ciampa con alcune variazioni in locandina e interpreti di rilievo quali Murat Karahan (Calaf), Anna Pirozzi ed Elena Pankratova (Turandot), Giorgio Giuseppini (Timur), Biagio Pizzuti (Ping) e Riccardo Rados (Pang).

Domingo Opera night È un’imperdibile serata evento quella di venerdì 30 luglio, alle 21.30, e vede protagonista il grande maestro Plácido Domingo, che ha fatto il suo esordio italiano proprio all’Arena ben 52 anni fa, e ha mantenuto vivo il legame con Verona per tutta la sua lunga carriera da record, come tenore, baritono, mentore di giovani talenti e direttore d’orchestra. Come baritono sale per quest’unica data sul palcoscenico del millenario anfiteatro insieme al soprano Maria José Siri. Il programma è diviso in due tempi a tema diverso: la prima parte è dedicata a Verdi e all’Opera francese, con pagine celebri accanto ad autentiche rarità, da I Vespiri siciliani, Il Trovatore, Macbeth, Un Giorno di regno, La Forza del destino, Hamlet di Thomas, Le Cid di Massenet; la seconda offre i migliori brani della classica operetta viennese e autentici cavalli di battaglia dal repertorio della Zarzuela, come La Vedova allegra, Il Paese del sorriso di Lehár, La del manojo de rosas di Sorozábal e Maravilla di Moreno Torroba. Alla guida dell’Orchestra della Fondazione Arena torna Francesco Ivan Ciampa, applaudito in questi giorni tanto a Verona sul podio de La Traviata quanto a Bologna ne La Bohème, testamento spirituale del regista Graham Vick: venerdì si cimenterà anche in brani sinfonici insoliti (come la Marcia ungherese da La Dannazione di Faust di Berlioz che risuonerà per la prima volta tra le millenarie pietre dell’anfiteatro veronese). Sono ancora disponibili alcuni posti a partire da 25,50 euro.

Cavalleria rusticana & Pagliacci Sabato 31 luglio alle 21 avrà luogo la quarta rappresentazione di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, abbinata a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. La nuova produzione riporta in Arena i due capolavori del Verismo dopo quindici anni dall’ultimo allestimento, in una veste che omaggia il grande cinema italiano dal Neorealismo ai sogni di Fellini, con il patrocinio del Ministero della Cultura e le immagini digitali provenienti dal Parco Archeologico e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento, dai Musei Vaticani, dalle collezioni della Biblioteca Apostolica Vaticana, dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e dal Fellini Museum Rimini di imminente inaugurazione. Ma ciò che rende assolutamente unica questa recita del dittico verista è il cast: all’Orchestra e il Coro dell’Arena diretti da Marco Armiliato, con numerosi mimi, figuranti e Ballo, si uniscono tre interpreti d’eccezione, tutti impegnati in un doppio ruolo. Dopo l’inaugurazione con Riccardo Muti, il baritono Ambrogio Maestri torna come antagonista in entrambe le opere, Alfio e Tonio; accanto a lui una coppia di artisti uniti nella scena e nella vita, ossia il soprano polacco Aleksandra Kurzak (già acclamata Violetta dell’inaugurazione 2019) che affronta per la prima volta in forma scenica i ruoli di Santuzza e Nedda, e il tenore Roberto Alagna, stella internazionale in prima linea nella riscoperta del repertorio operistico tra ‘800 e ‘900, che fa il suo lungamente atteso debutto all’Arena di Verona, come Turiddu e Canio. Le parti di fianco vedono la partecipazione di interpreti eccezionali: come mamma Lucia torna sul palcoscenico dell’Anfiteatro dopo trentacinque anni di assenza e per un’unica data Elena Zilio, mezzosoprano dalla carriera longeva e sempre ai massimi livelli; Clarissa Leonardi si conferma nella seducente Lola mentre debuttano il giovane Silvio del baritono Davide Luciano e il Peppe del tenore Matteo Mezzaro. Completano il cast Max René Cosotti, Dario Giorgelè e il Coro di voci bianche A.Li.Ve. preparato da Paolo Facincani. I biglietti sono disponibili a partire da 24 euro. Cavalleria rusticana e Pagliacci replica per un’ultima volta, con cast rinnovato, il 14 agosto.

In occasione della rappresentazione di Turandot del 1° agosto, l’Arena di Verona sarà una volta di più luogo di incontro di diverse arti e memorie: per tutta la sera l’interno dell’arcovolo 1 (accessibile a chi sia in possesso di un biglietto di platea o dei settori Verdi, Puccini e Rossini) ospiterà la piccola ma preziosa tela settecentesca del Cignaroli raffigurante la Sacra Famiglia, donata da Giambattista Meneghini a Maria Callas il 1° agosto 1947, alla vigilia del suo debutto areniano ne La Gioconda e primo suo trionfo internazionale. Da allora il soprano più grande di sempre non si separò più dal caro oggetto. Questa rara “restituzione”, possibile grazie alla collaborazione con la Fondazione Paolo e Carolina Zani, sarà aperta a tutti anche prima dell’opera a ingresso libero, solo dalle 17 alle 19. Roberto Bolle and Friends In via del tutto straordinaria per due serate-evento consecutive, lunedì 2 e martedì 3 agosto alle 21.15, torna uno spettacolo che varca i confini dei generi, delle arti performative e, in questo difficile 2021, anche quelli dei continenti, portando la danza nei luoghi più suggestivi del mondo da Roma alla California, dalla Francia all’Arena di Verona, dove è un appuntamento atteso con trepidazione di anno in anno. Quest’anno Roberto Bolle guida un programma che passa dai grandi classici russi e francesi (Adam, Massenet, Auber, Čajkovskij, Minkus) alle nuove coreografie appositamente commissionate di Volpini, Bubeníček e Schiavoni su musiche di Vivaldi, Pachelbel e von Biber che vedono la partecipazione sul palcoscenico dell’arrangiatore e violinista Alessandro Quarta. Il cast vede alcuni dei migliori ballerini provenienti da Astana, Parigi, Amsterdam, Vienna e ovviamente Milano: Bakhtiyar Adamzhan, Timofej Andrijashenko, Valentine Colasante, Nicola Del Freo, Agnese Di Clemente, Liudmila Konovalova, Maia Makhateli, Nicoletta Manni, Paul Marque e Virna Toppi. All’annunciata data del 3 agosto, sold-out da tempo, è stata straordinariamente aggiunta una vera e propria prima lunedì 2 agosto, per cui sono disponibili gli ultimi posti.

«Una settimana di eventi unici, con star internazionali, durante la quale l’Arena e l’Opera Festival ospiteranno a Verona l’eccellenza della lirica e della danza a livello mondiale – afferma il sindaco di Verona Federico Sboarina, Presidente di Fondazione Arena –. Abbiamo realizzato qualcosa di incredibile, soprattutto se ci fermiamo a guardare il periodo dal quale arriviamo. Questi giorni saranno il cuore pulsante di un cartellone straordinario, al quale hanno collaborato le più importanti realtà culturali italiane. Ogni sera avremo un titolo differente. Uno sforzo incredibile, mai visto prima, reso possibile dalla squadra di Istituzioni e imprenditori che quest’anno ha sostenuto Fondazione Arena, credendo nel valore della cultura e dell’arte e dimostrando grande amore e attaccamento per questo nostro gioiello.

Così come all’impegno e alla determinazione dei lavoratori di Fondazione e di chi non ha mai smesso di credere che nulla è impossibile, dal Cda agli artisti». «Questi eventi rappresentano il cuore del Festival – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione Arena di Verona – in cui ogni sera è una vera e propria “prima”, per l’alto valore artistico dei cast coinvolti e l’originalità delle proposte portate coraggiosamente avanti in un anno certamente non facile. Da molto tempo non succedeva di impiegare tutte le forze areniane per così tante sere consecutive in programmi tutti diversi: possa questa settimana, anzi, questi undici giorni di stelle, testimoniare la vitalità di un Festival che sta per celebrare la sua centesima edizione, a cui stiamo lavorando da anni, mentre a breve potremo svelare il programma del 2022». «Gli spettacoli di questa settimana testimoniano la qualità artistica del Festival 2021 e la forza del nostro Teatro – afferma Gianfranco De Cesaris, Direttore Generale di Fondazione Arena – Tutti gli Artisti del Festival e i protagonisti di questa settimana davvero unica hanno confermato i loro impegni con Fondazione Arena in un periodo caratterizzato da profonda incertezza, dimostrando di credere in noi e lavorando insieme a noi per l’attesa ripartenza. Ringraziamo il pubblico per la fiducia che ci sta dando, e proseguiamo forti del sostegno delle Istituzioni, delle realtà economiche e di tutta la città».

«È doveroso ringraziare i nomi che potete leggere in queste locandine – conclude Stefano Trespidi, Vicedirettore Artistico della Fondazione – perché, oltre ad essere artisti ai massimi livelli, hanno testimoniato la loro vicinanza all’Arena di Verona mettendosi a disposizione dell’Arena in piena pandemia, per partecipare, praticamente senza compenso, ai gala inediti del 2020, scommettendo insieme a noi sulla rinascita nostra e dell’arte. Una dimostrazione di vicinanza e di affetto che non potremo mai dimenticare». La “settimana delle stelle” è in realtà solo la prima parte di undici giorni consecutivi di grande spettacolo, un impegno record per la Fondazione Arena di Verona, ogni sera in scena con un titolo diverso e con i migliori interpreti internazionali. Infatti mercoledì 4 agosto debutta sul podio di Aida il maestro Daniel Oren dopo le prime recite affidate al giovane venezuelano Diego Matheuz, in replica anche domenica 8 agosto. Giovedì 5 agosto sarà l’ultima rappresentazione di Turandot diretta da Jader Bignamini e con la straordinaria presenza di Anna Netrebko e Yusif Eyvazov. Venerdì 6 agosto Nabucco vanta un cast verdiano doc, con gli specialisti (e conterranei di Verdi) Luca Salsi, Michele Pertusi e con Anna Pirozzi giunta alla 100^ recita come Abigaille. Sabato 7 agosto infine ne La Traviata debuttano gli acclamatissimi Sonya Yoncheva, Vittorio Grigolo, George Petean diretti da Francesco Ivan Ciampa. A partire dal 1° agosto le rappresentazioni d’opera inizieranno alle 20.45 (fanno eccezione le serate di gala, per cui è sempre indicato il diverso orario). www.arena.it

 

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