L’Hellas, con il cambio dell’allenatore, torna alla vittoria e costringe alla resa la lanciata Roma dello Special One José Mourinho. Igor Tudor in poco meno di una settimana è riuscito a ridare ai gialloblù lo spirito e la garra che avevano caratterizzato la squadra nel biennio di Juric. L’allenatore spalatino non ha fatto grandi stravolgimenti ma presenta una formazione uguale per nove undicesimi a quella che era uscita sconfitta a Bologna. La prima variazione in difesa con Ceccherini, per Casale, a completare la linea a tre con Dawidowicz e Günter, davanti a Montipò, mentre la seconda si riferisce al centrocampo dove il redivivo Bessa (foto) è preferito a Taméze con Ilic, in regia, affiancato da Faraoni e Lazovic, mentre alle spalle di Simeone operano Bárak e Caprari. Partono con un buon piglio gli scaligeri che poco dopo il quinto spaventano i romanisti con un’improvvisa girata, dal limite, di Simeone che sibila a fil di palo. Al quarto d’ora, dopo un netto predominio dei padroni di casa, si fanno vedere i capitolini con una punizione, dalla tre quarti, di Pellegrini trova la spizzata di Cristante che scheggia la traversa. Al ventesimo Bárak scarica un violento tiro, dai venti metri, troppo centrale per impensierire Rui Patricio. Alla mezzora nuova opportunità per gli scaligeri. Lazovic ruba palla a Karsdorp e s’invola e, arrivato al limite area, preferisce il tiro, che fa la barba al palo, all’appoggio a Caprari, libero alla sua destra. Intanto comincia a diluviare mentre Faraoni è ammonito. Passano pochi minuti e la Roma passa in vantaggio. Azione sulla destra di Zaniolo che cade ma, in qualche modo, riesce ad appoggiare a Karsdorp su cui traversone Pellegrini di tacco trafigge Montipò. Si va al riposo con il vantaggio dei giallorossi ma gli scaligeri ha giocato bene. Al ritorno in campo c’è Magnani per Ceccherini. Passano tre minuti e gli scaligeri pareggiano. Azione sulla sinistra di Caprari che vola velocissimo verso l’area dove, una volta entrato, cerca il cross violento che, deviato da Magnani, costringe alla respinta disperata il portiere, sulla palla arriva Bárak che spinge il pallone in fondo al sacco. Un minuto dopo lo stesso giocatore è ammonito, passano pochi momenti è Pellegrini è autore di un’azione molto pericolosa salvata all’ultimo da Günther. Poco prima del decimo i gialloblù passano in vantaggio. Stupenda palla in profondità di Ilić per Caprari che s’invola poi converge e c on un perfetto tiro a giro di destro batte imparabilmente Rui Patricio. Dopo un tiro dalla distanza di Barak che sfiora il palo, quasi inaspettatamente la Roma pareggia. L’azione, sulla sinistra, è di Pellegrini sui cui traversone Ilić anticipa tutti e mette sciaguratamente il pallone alle spalle del proprio portiere. Dopo un tiro, troppo centrale, di Caprari che Simeone che serve, al limite dell’area, Faraoni che al volo mette il pallone all’incrocio dei pali. Al ventesimo Tudor richiama un ottimo Bessa per Taméze e lo sgusciante Simeone per Lasagna. L’Hellas pur in vantaggio non arretra e anzi, alla mezzora sfiora il poker. Caprari sguscia sulla sinistra e chiama al miracolo Rui Patricio che gli nega la gioia della doppietta respingendoli un classico rigore in movimento. Poco dopo Caprari, ormai sfinito, lascia il posto a Honglà e, a dieci dal novantesimo, fuori Lazovic per Casale che dopo il quarantesimo è ammonito come lo era stato poco prima Honglà. Gli ultimi minuti i capitolini si buttano in avanti ma gli scaligeri non tremano e si portano a casa i primi punti del campionato giocando e lottando per oltre novanta minuti forse dimostrando che qualche cosa con Di Fra non funzionava. Adesso la prova del nove mercoledì sera all’Arechi di Salerno contro la squadra di Castori ancora ferma a zero punti.