Con un’ottima prestazione fatta di concretezza, grande impegno e determinazione l’Hellas di Igor Tudor cala il poker e per lo Spezia è notte fonda. Tre sono le variazioni che Tudor apporta rispetto alla gara di Marassi. A centrocampo Bessa prende il posto di Taméze, a fianco di Barák gioca Caprari (foto), mentre Simeone avanza rilevando Lasagna. Partono forte i liguri che chiudono gli scaligeri nella propria metà campo. Dopo tre minuti c’è la prima ripartenza scaligera che mette in difficoltà gli ospiti. Caprari lavora un buon pallone e serve, sulla corsa, Lazovic che, arrivato sul fondo, vede il suo tiro deviato in corner. L’angolo è battuto corto da Caprari per Ilic che effettua un sontuoso traversone verso il secondo palo dove il cholito Simeone salta più in alto dei difensori e appoggia in rete. Sono passati quattro minuti dal fischio d’inizio. I liguri, guidati da uno scatenato Daniele Verde si buttano in avanti e, proprio l’ex scarica un’autentica fiondata che chiama al grande intervento in angolo Montipò. Sull’azione d’angolo scatta velocissimo il contropiede scaligero ma Simeone, nonostante la grande velocità, non riesce a rendersi pericoloso. Passano due minuti e l’Hellas raddoppia. C’è uno scambio, sulla tre quarti, fra Ilic e Caprari che con una rasoiata taglia fuori la difesa e trova Faraoni, che arriva a tutto gas, il tiro di prima intenzione del capitano, premiato prima della gara per le cento presenze in gialloblù della scorsa giornata, finisce nell’angolo opposto. Nulla da fare per il portiere. Reazione violenta dei liguri che, con il colpo di testa di Manaj, colpiscono la traversa e, sulla ribattuta, lo stesso giocatore a due metri dalla porta vuota spedisce incredibilmente in curva. Poco dopo la metà del tempo scontro aereo di un avversario con Günter che rimane a terra per un paio di minuti. Rientrerà con una vistosa fasciatura. Poco prima della mezzora ammonizione per Caprari mentre è ancora Manaj, servito da Verde, protagonista di una violentissima conclusone che miracolosamente Montipò devia in corner. Dopo un tiro di Caprari, servito da Lazovic, ribattuto dalla difesa, rimane a terra per circa un minuto Faraoni che, però, rientra, in buone condizioni. Poco dopo il quarantesimo gli scaligeri calano il tris. Simeone, sempre molto intraprendente, riesce a recuperare palla, difendendola da più avversari, e a servire un assist delizioso a Caprari che, dal limite, lascia partire un tiro, d’interno destro, tanto delizioso quanto preciso. Il pallone va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. Nel minuto di recupero il solito Verde, su punizione dai trenta metri, scarica un violentissimo tiro che Montipò, con un gran balzo devia. Si va al riposo con tre reti all’attivo grazie alla precisione delle conclusioni degli scaligeri e alle grandi e determinanti parate del portiere. Al ritorno in campo Tudor lascia negli spogliatori i due giocatori acciaccati Günter sostituito da Ceccherini e Faraoni da Çetin. I ritmi, dopo un primo tempo giocato ad altissima velocità, calano mentre i gialloblù badano più a controllare il gioco ed a evitare di correre pericoli. Dopo un’ora di gioco Tudor richiama Caprari per Taméze e l’uscita dell’ex doriano è salutata da una standing ovation. Una decina di minuti dopo esce un ottimo Casale per Jack Magnani e, al settantesimo, l’Hellas cala il poker. Bessa recupera palla nel cerchio del centro campo scaligero e si lancia verso l’area avversaria senza trovare ostacoli quindi, arrivato al limite, scarica un tiro, a fil di palo che inganna l’incerto portiere ospite e segna la sua decima rete con la maglia gialloblù. Poco dopo anche per lui standing ovation quando è rilevato da Kalinic. La gara, che non ha più storia, si avvia alla fine, la vivacizzano Ilić e Bastoni che si scambiano delle cortesie e l’arbitro, molto vicino, manda lo spezzino anzitempo sotto la doccia. Visto il risultato l’arbitro fischia poco dopo il novantesimo e gli scaligeri, con la porta inviolata, prima volta nella stagione, possono festeggiare con gli oltre ottomila spettatori presenti sugli spalti. Adesso Tudor avrà una decina di giorni per lavorare con i suoi ragazzi, per lo meno, quelli che non saranno chiamati nelle varie nazionali, per preparare la sfida di sabato 16 al Meazza contro il Milan.