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Il cholito Simeone abbatte anche la Juve

Davanti ad oltre 22mila spettatori, di cui quasi novemila abbonati, Giovanni Cholito Simeone (foto), si ripete e, con una doppietta, abbatte la Juve al Bentegodi. Tudor, dopo l’ampio turnover di Udine, torna alla formazione base anche se deve fare a meno di Ilic, fermato dal problema al piede che lo aveva penalizzato sul finire dell’ultima partita, quindi Dawidowicz, Gunter e Casale, in difesa, Faraoni e Lazovic, sulle fasce, con Taméze e Veloso, al centro, quindi Barak e Caprari alle spalle di Simeone. Partono subito con il piede sull’acceleratore i gialloblù, tornati fortunatamente alla maglia blu e gialla tradizionale e, dopo cinque minuti, conquistano con Lazovic un angolo che non ha esito subito dopo, lo stesso esterno serbo, al termine un’azione molto veloce con scambi stretti, tira centralmente e il portiere para senza difficoltà. Poco prima del decimo si fa molto pericolosa la Juve. S’invola sulla fascia destra Dybala che, arrivato sul fondo, traversa, sul primo palo Morata cerca la deviazione di tacco ma il portiere respinge quindi arriva Arthur il cui tiro è respinto da Casale. Sulla ripartenza gli scaligeri passano in vantaggio. Veloso recupera palla, all’altezza del centro campo, avanza e appoggia a Caprari che mette in profondità per Barak il cui tiro immediato è respinto in qualche modo dal portiere sulla palla il primo ad arrivare e Simeone che senza difficoltà la spinge in fondo al sacco. Passano tre minuti e il cholito si ripete. Ricevuta palla ai venti metri, senza tentennamenti, trova il gran tiro a giro che toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali. Nulla da fare per Szczesny. Rete spettacolare e degna dell’oscar della giornata. A metà tempo Casale recupera palla e serve Caprari immediata apertura a destra per Faraoni il cui tiro al volo finisce alto. Poco prima della mezzora contrasto, a metà campo, Cuadrado Lazovic con l’arbitro che ammonisce l’esterno scaligero. La cosa infastidisce il pubblico che valutava il fallo del bianconero e quindi, per tutta la restante partita, fischia sonoramente ogni volta che il colombiano tocca palla. Passano pochi minuti e Simeone insacca ancora ma, questa volta, dopo che l’arbitro aveva fischiato un fallo, molto discutibile, di Caprari, a centroarea, su Arthur. Poco dopo anche Danilo è ammonito ma il giocatore la prende male e manda a quel paese l’arbitro che lo redarguisce duramente minacciando ulteriori sanzioni. Poco prima del quarantacinquesimo Dybala, servito da Morata, scaglia un gran tiro che colpisce l’incrocio dei pali e finisce in curva. Si va al riposo con il doppio vantaggio scaligero frutto di un’ottima prestazione basata sulla velocità e l’aggressività e coronata dal gran momento di Simeone. Stesse formazioni alla ripresa del gioco. È la Juve che parte subito forte e, ancora, Dybala cerca la soluzione ma il suo tiro esce di un paio di metri. Rispondono gli scaligeri con Caprari che imbecca Simeone il cui tiro centrale è facile preda del portiere. Al decimo anche Casale è ammonito. Iniziano i cambi. Allegri mette in campo Locatelli e McKennie che, appena entrato, impegna in una super parata Montipò deviando al volo una punizione calciata da Cuadrado. Al quarto d’ora anche Faraoni finisce sul taccuino dell’arbitro.  Mentre al ventesimo Lazovic e Casale lasciano il posto a Sutalo e Ceccherini. Dopo l’ingresso fra i bianconeri di Bernardeschi e Kukusevski, alla mezzora, esce uno ottimo Taméze, standing ovation per lui, per Bessa. Poco dopo c’è una ripartenza bianconera e, nel cerchio di centrocampo nella metà campo Juve, Gunter ferma fallosamente Morata che protesta vivacemente giallo per entrambi. Passano pochi minuti e la Juve accorcia le distanze. Danilo trova, abbastanza libero al limite dell’area, McKennie la cui rasoiata è imparabile per Montipò. A dieci dal novantesimo esce, con tutto lo stadio gialloblù in piede, il cholito per Kalinic che, due minuti dopo aver fatto il suo ingresso in campo, sfiora la terza rete. Su un bel contropiede Caprari mette in profondità e l’ex fiorentino, sull’uscita del portiere, cerca il palo lungo con palla che sfiora al base del montante. I bianconeri si buttano tutti in avanti ma gli scaligeri si difendono con le unghie e con i denti e, dove non riescono i difensori, si erge protagonista Montipò che, all’ultimo minuto, compie un’autentica prodezza deviando la conclusione del solito Dybala. Nel primo dei cinque di recupero Barak, dal limite, calcia alto. Poi non succede più nulla e i ragazzi possono festeggiare sotto la curva sud. Con questo successo l’Hellas sale a quindici punti ben posizionata sul lato sinistro della classifica e con il terzo attacco della serie A. Un’altra soddisfazione per Tudor che, nelle otto giornate in cui è alla guida dell’Hellas, ha conquistato quindici punti che lo collocherebbero, in terza posizione in classifica. Domenica, nell’ultima giornata prima della sosta, difficile e molto sentita  trasferta a Napoli contro la squadra di Spalletti che sta attraversando un momento particolarmente favorevole.

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