La presidente Paola Silvestri ha presentato il primo Bilancio sociale alle 66 sezioni comunali che hanno fatto il punto sulle attività svolte e sul futuro
Sono 20.952 soci, tra cui 20.230 donatori di sangue per lo più tra i 46 e i 55 anni. Hanno donato oltre 36.500 sacche nel 2021, con un +2,41 rispetto al 2020
Le 66 sezioni veronesi dei donatori di sangue Avis si sono date appuntamento, ieripomeriggio, ad Arcole, per l’assemblea provinciale, al centro culturale Giovanni d’Arcole, in piazza Europa.
Ha introdotto i lavori la presidente di Avis Provinciale Paola Silvestri, che ha illustrato il Bilancio sociale redatto per la prima volta dall’associazione.
Al suo fianco c’era il vicepresidente regionale, Giovanni Zamboni, davanti al pubblico composto dai referenti delle Avis comunali e dal direttivo provinciale.
Con loro è intervenuto il dottor Giorgio Gandini, responsabile del servizio trasfusionale dell’Azienda ospedaliera di Verona. Tra i presenti anche il sindaco Alessandro Ceretta, il parroco Fabio Tambara, i rappresentanti delle associazioni Admor, Aido, Fidas, Asfa e del Centro servizi del volontariato.
“Il 2021 è stato un anno impegnativo, da un punto di vista umano, nel secondo anno di pandemia, ma anche burocratico, che speriamo, abbia preparato un buon trampolino di lancio per i prossimi tre anni del mandato – ha esordito Silvestri –. Questa è la prima volta, infatti, che Avis provinciale di Verona si cimenta con la stesura di un bilancio sociale che ha l’intento di misurare e comunicare in modo il più possibile completo e comprensibile le scelte, le attività, i risultati e l’impegno delle risorse. Questo perché chi si interessa alla nostra associazione possaavere una valutazione puntuale e consapevole di come interpretiamo la mission sociale. Questo primo tentativo penso sia importante per diventare noi stessi, oltre le terze persone, consapevoli dell’importanza che la nostra associazione ha nel tessuto sociale. Non lo diciamo solo a parole ma cerchiamo di dimostrarlo numeri alla mano”.
Attualmente le Comunali veronesi sono 66per un numero totale di 20.952 soci: 20.230 donatori, 557 collaboratori ex donatori e 165 volontari non donatori.
Il 28 per cento ha tra i 46 e i 55 anni. Il 12 per cento è nella fascia 18-25 anni, il 19 tra 26 e 35 anni; il 21 tra 36 e 45 e il 20 ha oltre 55 anni. I soci sono per la maggior parte maschi.
Il numero di donatori è calato di 493 unità, tuttavia quest’anno sono state donate 36.506 sacche di plasma e sangue con un +2,41per cento rispetto all’anno precedente, il primo della pandemia: 858 sacche in più. L’obiettivo è ora tornare ai livelli pre-covid con quasi 37mila donazioni l’anno.
Le donazioni Avis rappresentano il 57,56 per cento delle donazioni veronesi, tra 30.120 di sangue intero, 6.018 di plasmaferesi e 368 di altro tipo.
“Balza all’occhio che la stragrande maggioranza delle donazioni sono di sangue intero. Sicuramente è quella più richiesta, ma non dobbiamo sottovalutare l’importanza della donazione di plasma – continua Silvestri –. Il plasma è una risorsa preziosissima, oltre che per la trasfusione, per la produzione di medicinali salvavita. Dobbiamo educare donatori e personale sanitario a conoscere e valorizzare questa forma di donazione, soprattutto per le donatrici che per costituzione non raggiungono un peso o un livello di emoglobina ottimale per la donazione di sangue intero”.
Anche il 2021, come l’anno precedente è stato profondamente caratterizzato dalla lotta alla pandemia, ciò nonostante Silvestri ha sottolineato la grande generosità e senso di responsabilità dei donatori di sangue. “Tutti abbiamo reagito con grande senso di solidarietà, le donazioni hanno subito un aumento rispetto il 2020 di 858 sacche, sangue che serve agli ammalati che aspettano il nostro gesto generoso per continuare a sperare nella vita. Questo ci trova tutti d’accordo nell’affermare che è l’unico, vero, grande scopo del nostro essere Avis”.
Nonostante la pandemia i volontari non si sono dati per vinti nemmeno per quel che riguarda le attività di promozione del dono del sangue: “Non abbiamo potuto fare presenza ma la voce dell’Avis si è fatta sentire in altro modo. Anche il rapporto con il mondo della scuola è cambiato: Avis ha imparato a fare i propri interventi in Didattica a distanza, per non perdere la possibilità di trasmettere la cultura della donazione alle nuove generazioni”.
Nelle scuole sono stati coinvolti 2.640 studenti. Ma Avis ha avviato una consolidata attività a sostegno di Telethon, per il quale sono stati raccolti, nel dicembre scorso, 21.305 euro, e con altre associazioni di donatori di sangue e con Admor.
Nel 2021 è stato eletto anche il nuovo direttivo: presidente Paola Silvestri, vicepresidente vicario Fiorenzo Zambelli, vicepresidente Alessandro Viali, segretario Rolando Corsi, tesoriere Katia Busola, consiglieri Giovanni Bodini, Giuseppe Bonvicini, Giorgio Bissoli, Maria Teresa Cocco, Stefano Costa, Nicola Danese, Costantino Gugliuzza, Simone Guzzetti, Piergiorgio Lorenzini, Michela Maggiolo, Regina Minchio, William Perandini, Angelo Salgarolo, Giovanna Tomiolo.
C’è anche una dipendente, assunta part-time a 20 ore settimanali.
Infine c’è il lavoro dei volontari che nel 2021 hanno effettuato migliaia di telefonate per organizzare le donazioni di sangue o dare informazioni.
Avis provinciale è accreditata al servizio civile con Avis nazionale. È anche titolare del servizio di Giustizia di comunità in convenzione con il tribunale di Verona.