“Il non c’è due senza tre” questa volta non funziona e il Milan, grazie a un super Leao, rimonta l’Hellas e sbanca il Bentegodi gremito da oltre trentamila spettatori. Tudor conferma quella che è la sua formazione migliore recuperando, in difesa, Gunter e rimettendo, nel suo ruolo abituale di centrocampo Taméze, davanti i tre tenori Barak, Caprari e Simeone. Parte bene il Milan, anche se la prima bell’azione è scaligera con lungo lancio per Simeone che cerca subito la conclusione, da lontano, non creando problemi al portiere. Si esalta invece, poco dopo il decimo, Montipò deviando oltre la traversa un colpo di testa di Krunic. Al diciassettesimo il Milan va in goal con Tonali che, vinto un corpo a corpo con Ilic, si presenta solo davanti a Montipò e lo trafigge. Il Var segnala a Doveri che il centrocampista del Milan è partito in fuorigioco, anche se di poco, quindi rete annullata. Passano due minuti, e Calabria, dopo un 1-2 con Tonali, batte a colpo sicuro ma Montipò è straordinario a deviare con un piede. Rispondono gli scaligeri con Caprari che, sul traversone di Faraoni, tira al volo sull’esterno della rete. Poco dopo l’arbitro Doveri, tanto nefasto nella partita con il Napoli, oggi fortunatamente ininfluente sul risultato e nella direzione gara, applica la regola del vantaggio, dopo un fallo sul capitano gialloblù, e Simeone può concludere senza, però, creare problemi al portiere. Poco dopo la mezzora, Taméze recupera l’ennesimo pallone della sua gara e serve in profondità Barak per il taglio di Simeone il cui tiro finisce, con la deviazione di Maignan, sull’esterno della rete ma, né il guardialinee né Doveri, si accorgono della deviazione e concedono solo la rimessa dal fondo. È però il preludio al vantaggio gialloblù. Taméze serve Caprari che apre immediatamente sulla fascia sinistra per Lazovic il cui traversone, da fondo campo, è un autentico cioccolatino per Faraoni che, dal centro, di testa mette in rete. Ci si avvia alla fine del tempo e, quando il quarto uomo alza la lavagnetta che indica 3 minuti di recupero, la partita svolta. Prima, c’è uno scambio di cortesie fra Leao e Faraoni che sono ammoniti, pesante il giallo per il capitano che, diffidato, salterà la sfida di sabato contro Juric poi, il ventiduenne portoghese, di origini angolane, scatena la sua velocità bruciando Casale e Faraoni e, dal fondo, mette in mezzo dove arriva indisturbato Tonali che di piatto insacca. Si va al riposo sul risultato di parità che, tutto sommato, rispecchia l’andamento del match. L’Hellas avanti al termine di una bell’azione e poi un paio di occasioni non sfruttate a dovere. Il Milan pareggia grazie alla velocità e alla forza di Leao che imperversa sulla fascia mancina. Si ritorna in campo e i rossoneri passano subito in vantaggio. Azione, quasi fotocopia, a quella del pareggio. Leao, arrivato sul fondo, mette in mezzo e, sul secondo palo, Tonali, tutto solo, appoggia in rete. Cerca di reagire l’Hellas e, al quarto d’ora, un traversone di Faraoni è deviato in angolo dal portiere. Prima del ventesimo, Pioli effettua due sostituzioni mentre Tudor aspetta qualche minuto quindi richiama Faraoni, con i crampi, e Casale, in evidente difficoltà con Leao, per Depaoli e Hongla. Depaoli ricopre esattamente il ruolo del capitano mentre Taméze retrocede in difesa e Hongla si sistema a centrocampo. A metà tempo, ammonizione per Ilic mentre Lasagna prende il posto di Simeone. Alla mezzora, Hellas vicina alla rete. Azione sulla destra di Depaoli sul cui traversone c’è il colpo di testa di Lasagna che finisce alto di pochissimo. Pochi minuti dopo anche Ceccherini accusa crampi e, al suo posto, entra Sutalo. I gialloblù conquistano, grazie ad una bella iniziativa di Caprari, un angolo che batte lo stesso giocatore per il colpo di testa di Gunter che sfiora la traversa. Poco prima del quarantesimo, Pioli effettua gli ultimi due cambi inserendo l’ex romanista Florenzi per Calabria e, proprio il neo entrato, mette in freezer la partita. Scambio Messias Florenzi che, dalla fascia destra, entra in area e, con un tiro incrociato, rende vano il tuffo di Montipò. Al triplice fischio festeggiano, tirando un profondo respiro di sollievo, i tanti supporters milanisti che, con questo successo, scavalcano di due punti gli odiati cugini dell’Inter, cominciando a vedere, all’orizzonte, lo scudetto. Per i gialloblù, cancellare immediatamente la sconfitta e preparare al meglio la difficile sfida di sabato alle diciotto, quando, al Bentegodi, arriverà il Torino di Ivan Juric, match questo molto atteso e sentito, soprattutto dalla tifoseria.