Con una partecipata e sentita manifestazione sono state poste, in Via Duomo 5 e Vicolo Stella 6, le pietre d’inciampo per ricordare Gilda Forti e Tullio Basevi, i due cittadini veronesi, di religione ebraica, vittime della ferocia nazifascista. Alla cerimonia, alla quale sono intervenuti per il Comune il Sindaco Federico Sboarina e l’assessore Nicola Spagnol, per la Provincia la Consigliera Delegata Carla Padovani, prima in Via Duomo 5 è stata posta, da Roberto Israel, Presidente Provinciale dell’Associazione Figli della Shoha, insieme alla Presidente Nazionale dell’Associazione stessa, Daniela Dana Tedeschi, in assenza di parenti diretti, la pietra davanti all’abitazione che fu di Gilda Forti poi, in Vicolo Stella 6, da parte dei tre pronipoti, quella a ricordare il maestro di musica Tullio Basevi. I due, che erano cugini, furono arrestati dalle ss. naziste, per la delazione di un cameriere, il 24/11/44, senza la possibilità di portarsi nulla, e trasferiti al campo di Bolzano dal quale, un mese dopo, il 20/12/44 presero due destinazioni diverse, ma ugualmente tragiche, Gilda per Ravensbrueck, dove trovò la morte in data non conosciuta, mentre Tullio per il Flossemburg, dove morì l’11/01/45. L’assessore Spagnol ha ricordato come la delibera si riferisca a quattro pietre quindi, poiché le pietre vengono prodotte artigianalmente in Germania, appena pronte le prossime due saranno posizionale in ricordo di altri due cittadini veronesi ebrei non più ritornati dall’inferno dei lager nazisti. La Presidente Daniela Dana Tedeschi ha precisato che Verona non solo si è allineata ad altre 200 città italiane che hanno già collocato le pietre ma ad un progetto europeo che vuole rivolgersi soprattutto ai ragazzi che non conoscono a fondo la storia e che vedendo queste pietre potranno venire a conoscenza dei drammi del passato e la memoria rimarrà viva.