Debutto dolorosissimo dell’Hellas che soccombe in modo vistoso con un Napoli, forte, cinico e molto più in palla degli scaligeri. Mister Cioffi ha incolpato le continue voci di mercato che stanno frastornando i giocatori. Lui schiera Montipò, in porta, Dawidowicz, Gunter e Amione, in difesa, i cinque di centrocampo sono Faraoni, Hongla, Tameze, Ilic e Lazovic con Lasagna e Henry(foto) in avanti. Prima dell’inizio sentito minuto di raccoglimento per ricordare Garella, l’indimenticabile Garellik, scomparso nei giorni scorsi, che ha conquistato lo scudetto sia con l’Hellas sia con il Napoli. Partono meglio i ragazzi di Spalletti che conquistano campo mentre i gialloblù, contrariamente a quanto facevano nelle scorse stagioni, aspettano senza andare a prendere alti gli avversari. Poco dopo il decimo Lozano va via ad Amione, che scivola, effettua un pericoloso traversone per Osimhen che, da centro area, svirgola clamorosamente. Al quarto d’ora, dopo un tiro di Zielinski deviato in corner da Montipò, c’è la risposta dell’Hellas con palla a Lasagna che si gira ma tira alto però c’era fuorigioco. Poco dopo su rimessa laterale, con la difesa gialloblù piuttosto distratta, la palla arriva al georgiano Zvaratskhelia il cui tiro sfiora la base del palo. Al ventesimo, imperversa il Napoli e Osimhen apre per Lozano il cui tiro, ad incrociare, esce di poco. Rispondono i padroni di casa con Lasagna che, al momento del tiro, è contrastato. Dopo la sosta per dissetarsi, poco prima della mezzora gran tiro dalla distanza di Hongla con Meret che, con un bel balzo, devia in angolo. Sulla battuta di Ilic, a centro area c’è la spizzata di Gunter che libera, sul secondo palo, Lasagna che da sotto misura insacca. Il Napoli si riversa nella metà campo scaligera e al trentaquattresimo sulla punizione di Mario Rui c’è il colpo di testa di Anguissa che centra il palo alla destra di Montipò. Passano pochi minuti e i partenopei pareggiano. Lozano va via, per l’ennesima volta ad Amione, e traversa non arriva Osimhen ma, alle sue spalle sbuca Zvaratskhelia che di testa fredda il portiere. L’arbitro assegna due minuti di recupero, nel primo è ammonito Hongla, per un gesto di stizza, dopo una decisione avversa del direttore di gara e, proprio all’ultimo secondo del recupero, anche in questo caso da azione d’angolo, Osimhen, solo, sul secondo palo appoggia in rete. Si va al riposo sotto di una rete, con il Napoli che ha fatto più gioco e si è reso più pericoloso, anche se subire la rete all’ultimo secondo del recupero è doloroso. Stesse formazioni alla ripresa del gioco e, dopo tre minuti, gran traversone da destra di capitan Faraoni con Henry, che a centroarea, salta più alto di tutti e mette il pallane proprio all’incrocio dei pali. Prima del decimo sono ammoniti Amione e Osimhen. Subito dopo Zielinski, scattato, sul filo del fuori gioco, si presenta davanti a Monticò e lo trafigge. Al quarto d’ora Cioffi richiama il debuttante Amione per Retsos ed Henry per Piccoli. Al ventesimo, parte, palla al piede, Lobotka che non trova ostacoli e, entrato in area mette il pallone a fil di palo. Subito dopo fuori Hongla per Barak mentre il Napoli richiama Lozano che, sulla sua fascia ha imperversato per Politano. Dopo la sosta per rinfrescarsi fuori Lasagna per Djiuric che si fa vedere poco dopo su angolo di Ilic ma il suo colpo di testa finisce alto. Poco dopo la mezzora, Tameze perde incredibilmente una palla che favorisce Politano, scambio con Osimhen, e la cinquina è servita. Poco prima del quarantesimo va a segno anche Ounas ma, fortunatamente, il Var segnala la posizione irregolare del napoletano e l’arbitro annulla. Termina con una pesantissima sconfitta il debutto in questo campionato che come ama dire Cioffi sarà di transizione e per nulla simile a quelli degli ultimi anni. La cosa che sorprende che il Mister dopo, le prime amichevoli, ha detto che non è abituato a prendere tre goal e, per non smentirsi ne ha presi quattro con il Bari e cinque con il Napoli. Quindi ALD, in una settimana, batte Setti 2-0. La speranza è che il mercato finisca al più presto, anche se rimangono altre tre giornate da giocare, affinché la squadra possa trovare quella tranquillità necessaria al Mister per far vedere la sua mano.