Succede raramente che gli arbitri ammettano un errore. Se poi il caso riguarda un errore di trascrizione, la situazione si fa ancora più complessa e anche qui è difficile trovare l’ammissione del direttore di gara.
Ebbene nella partita del girone A di Prima Categoria Povegliano-Pastrengo di due settimane fa, terminata 0-2 sul campo per gli ospiti e con il giudice sportivo che non aveva omologato il risultato sul campo infliggendo al Povegliano lo 0-3 a tavolino e un punto di penalizzazione in classifica, reo di aver sostituito un giocatore “fuori quota” (2002) dal 34′ del secondo tempo senza impiegarne più fino alla fine, tutto è stato ribaltato dalla Corte Sportiva di Appello Teritoriale
Il Povegliano ha impugnato la sentenza e inoltrando a sua volta ricorso, sostenendo che nel rapportino arbitrale c’è stato un errore di trascrizione chiedendo l’annullamento dei provvedimenti presi. In primis le sostituzioni del Povegliano sono state quattro contro le cinque del Pastrengo; al 24′ del secondo tempo il cambio è stato attribuito al Pastengo e non al Povegliano. Se non ci fosse l’errore di trascrizione, il cambio avvenuto al 34’ del secondo tempo (uscita del n. 6 Rinco del 2005 e entrata del n. 15 Ravaglia del 1991) sarebbe stato regolare, anche perché al 24’ era corrisposta l’uscita del n. 11 Biasi (del 1996) e l’entrata del n. 19 Soletta (del 2003.
La Corte Sportiva di Appello Territoriale ha preso in esame il controricorso, ha interpellato l’arbitro che ha fatto pervenire esaustivo supplemento di rapporto nel quale ha confermato/ammesso che il cambio avvenuto al 24’ del secondo tempo è da attribuirsi alla società Povegliano anziché del Pastrengo e che aveva dunque rispettato le regole dei “fuori quota” in campo.
Sono stati così annullati i provvedimenti presi in un primo momento dal giudice sportivo, il risultato torna quello conseguito sul campo, Povegliano-Pastrengo 0-2, al Povegliano è stato tolto il punto di penalizzazione e domenica potrà affrontare l’Alpo Club 98 con uno spirito diverso.