Italia Viva di Verona ha organizzato, nella Sala A degli ex Magazzini Generali, la presentazione del libro “Brigate Russe” di Marta Ottaviani. Dopo il saluto di Davide Bendinelli, Sindaco di Garda e coordinatore regionale di Italia Viva, ha preso la parola il moderatore della serata Paolo Cesare Magno, coordinatore del comitato Europa di Italia Viva che ha, brevemente, sintetizzato tutte le manovre più o meno losche che il governo russo ha messo in atto per destabilizzare l’Europa come è molto chiaramente illustrato nel libro. È quindi intervenuta l’autrice del libro inchiesta. La Ottaviani è una giornalista freelance che, dopo essere stata corrispondente dalla Turchia, dal 2005 al 2013, dal 2016, ha iniziato a specializzarsi sulla Russia e sulle nazioni del ex Urss, collabora assiduamente con Apcom, L’Avvenire, La Stampa, QN e Radio24. La scrittrice ha illustrato come la guerra, messa in atto dai russi, sia una guerra occulta, subdola, che colpisce il nemico senza che se ne accorga e si articola principalmente su quattro direttrici: attacchi hacker, macchine del fango che vengono prodotte utilizzando i social, sistema di disinformazione che coinvolge intellettuali, universitari, politici e servizi segreti e uso di truppe non regolari. Ha citato come in Inghilterra, in occasione della Brexit, i Russi abbiano “foraggiato” notevolmente l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, ha citato il tentativo, abortito, della Catalogna di staccarsi dalla Spagna oltre al sostegno, in molti altri paesi, di separatismi e scissioni. In Italia, fortunatamente lo spirito europeista non è mai venuto meno ma, soprattutto, con il governo di Mario Draghi si è notevolmente rafforzato e anche adesso prosegue su questa strada. Ha poi citato come, per fronteggiare una guerra non lineare, ci vogliono degli anticorpi che, fortunatamente, l’Italia ha essendo una democrazia consolidata. Ha ribadito come per ostacolare una guerra non lineare ci vogliono un’informazione corretta e un approfondimento di quello che succede intorno a noi. Ha poi evidenziato, cosa fatta anche dal moderatore che, essendo un ex colonnello, di queste cose se ne intende, del grosso rischio che l’Italia ha corso quando, durante il Covid, sono arrivati, nel nostro paese, diversi aiuti russi composti, in piccola parte da infermieri e medici e, in larghissima parte, da agenti dei servizi di intelligence.