Si è tenuta, presso il grande salone della Pedrollo SpA di San Bonifacio, l’Assemblea Annuale di Confindustria Verona. La struttura, gentilmente messa a disposizione, era gremita di oltre 1300 persone. Raffaele Boscaini, Presidente di Confindustria Verona, nel dialogare con Matteo Caccia, conduttore di Radio 24, ha evidenziato come l’impresa, che lui definisce “pop”, possa considerarsi scrigno dei dialoghi fra mondi diversi, strumento di divulgazione di stimoli ed ispirazione. Venendo allo specifico, ha ribadito come Verona abbia le carte in regola per puntare a diventare “città metropolitana”, essendo la più grande del Veneto con quasi 1 milione di abitanti e oltre 30.000 studenti, molti dei quali ospiti, e oltre 17 milioni di presenze annuali. Una proposta questa fatta già molti anni fa anche dalla politica ma fortemente ostacolata da Venezia e dalla Regione. Venendo al titolo “Dialoghi”, Boscaini ha ricordato come questo sia un invito esplicito al dialogo fra arte, impresa, scienza e tecnologia, mondi così diversi, ma tutti protagonisti e necessari al territorio per una maggior corresponsabilità e, per aprire le mura della città, anche se le mura scaligere sono un orgoglio di Verona, al mondo, ed avere maggiori agevolazioni amministrative e burocratiche e una visione orientata sempre più al futuro. Ha insistito molto sugli investimenti in favore della formazione ricordando come l’area della Marangona attende, da quarant’anni, di vedere la luce, essendo un’area vocata al progresso e allo sviluppo industriale della città e, per la quale, valuta positivamente la possibilità di essere una sede dell’IIT (Istituto Italiano Tecnologia). Dopo le proposte, Boscaini ha anche rivolto qualche critica al mondo della politica dove ha evidenziato come alcuni provvedimenti, dopo eventi straordinari e complessi che vengano affrontati sempre punendo le imprese, abbiano un sapore prettamente elettoralistico tipo le tasse sugli extra profitti ma non si è mai sentito parlare di interventi sulle extra perdite. Non ha avuto parole tenere neanche per l’Europa che punta sempre alla stabilità per arrivare alla crescita ma, per Boscaini e Confindustria, è la crescita che porta alla stabilità. Quindi ha ripetuto: investimenti alla formazione visto che a Verona mancano circa ventinovemila addetti. Dialogando, sempre con Matteo Caccia, è intervenuto Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha ricordato come l’Istituto abbia 16 sedi in Italia e, agganciandosi alla proposta del Presidente Boscaini, ha detto che la Marangona potrebbe essere una sede valida. Ha chiuso l’Assemblea Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, il quale dopo aver ringraziato Boscaini, sia dell’accoglienza sia del lavoro fatto a Verona si è detto d’accordo sul ruolo politico propositivo di Confindustria che valuta come, per il nostro Paese, sia il momento di scelte importanti che devono avere come obiettivo, per le imprese, non il sostegno a pioggia ma quello rilevante indirizzato a determinate strategie.