Dal 2 dicembre con l’assemblea dei soci e la loro approvazione, la banca di Verona e Vicenza, da dove era confluita anche la Cerea Banca 1897, si chiamerà BCC Veneta, con sede a Padova.
Questa sarà una ennesima fusione tra la Bcc di Verona e Vicenza e la Banca Patavina, ottenendo l’approvazione dei soci il 2 dicembre. Terza terza Bcc italiana per sportelli (92), la quarta per attivi (circa 6,5 miliardi) e la sesta per soci (30 mila). Con 130 mila clienti, la banca avrà una raccolta diretta di oltre 4 miliardi e impieghi superiori a 3 miliardi, garantendo un solido indice Cet1 tra il 22% e il 23%.
Con oltre 700 dipendenti, si prevede un utile netto di circa 60 milioni nel 2023 e un patrimonio di 470 milioni. Con un vasto territorio di riferimento, la sede principale sarà a Padova, ma alcune riunioni del consiglio di amministrazione si terranno a Verona o Vicenza. Gli accordi di governance prevedono un periodo transitorio di sei anni, con un consiglio di amministrazione di 15 membri nei primi tre anni, ridotti a 13 dal secondo mandato. Nei primi due mandati, il presidente sarà di origine veronese, affiancato da tre vicepresidenti (due vicentini e uno padovano). Inoltre, un comitato esecutivo affiancherà il consiglio di amministrazione, con la presidenza a carico della componente padovana.