Torna Brahms, nella prima settimana di maggio, per uno dei concerti più attesi della stagione, con due eccezionali appuntamenti, al Teatro Filarmonico, venerdì 3 alle ore 20 e sabato 4 alle ore 17. Franz Schottky, maestro del repertorio tedesco, dirigerà l’Orchestra areniana nella celebre Terza sinfonia di Brahms e nel Secondo concerto per pianoforte con lo straordinario solista Pietro De Maria. Veneziano, pluripremiato, forte di un repertorio che spazia dal barocco al contemporaneo, è anche l’unico pianista italiano ad aver inciso ed eseguito dal vivo l’opera omnia di Chopin, per il terzo appuntamento dell’integrale brahmsiana, torna ad esibirsi con i complessi artistici della Fondazione Arena, a ventisette anni dalla precedente e unica collaborazione, in uno dei brani più impegnativi di tutto il repertorio pianistico. I biglietti del concerto, della durata di circa 85 minuti, più intervallo, che è il sesto della Stagione Sinfonica 2024, avranno un costo da 10 a 26 euro, con tariffe speciali per gli under 30, abbonamenti e carnet disponibili al link www.arena.it/it/teatro-filarmonico, oppure alla biglietteria dell’Arena e, due ore prima dei ogni concerto, alla biglietteria del Teatro Filarmonico Via dei Mutilati. Il ricco programma sarà aperto dal Secondo concerto per pianoforte e orchestra, pagina varia e soprattutto estesa (quattro movimenti in luogo dei canonici tre, “un piccolo concerto con un piccolo scherzo” come lo definiva ironicamente lo stesso autore nel 1881, prima di darlo alle stampe. La Terza sinfonia, consacrata dal cinema e da un proprio fascino senza tempo, poggia su una sorte di motto musicale di tre note che apre e chiude l’intera composizione, traducibile in italiano “libero ma felice” in contrapposizione dell’autoritratto giovanile di “libero ma solo”. L’allegro con brio che apre la Sinfonia, scritta nel 1883, pare emergere da nordiche brume per esplodere in impetuosa melodia. L’autentica vena romantica e melanconica di Brahms emerge nei movimenti centrali, dopo il lirico Andante, dal celeberrimo Poco Allegretto (immortalato dal mélo Le piace Brahms? Di Anatole Litvak dal romanzo di Sagan), il tempestoso Allegro finale si stempererà in un lungo diminuendo, in cui le ombre del tema iniziale sembrano rischiarate dalla luce calda di un sereno tramonto.
Sul podio, a dirigere, per la prima volta, l’Orchestra della Fondazione Arena, Franz Schottky, Direttore Principale, Direttore Artistico e Fondatore della Munich Kammerphilharmonie, con cui registra opere di Haydn insieme al violinista Thomas Albertus Irnberger. Allievo di Sergiu Celibidache, Direttore musicale della Münchner Philharmoniker. Dal 2014 è membro della giuria della Verona Inernational Piano Competition.
Pietro De Maria, nasce a Venezia nel 1967, studia pianoforte con Giorgio Vianello e si diploma con Gino Corini, al Conservatorio della città lagunare, si perfeziona con Maria Tipo al Conservatorio di Ginevra dove consegue nel 1988 il Premier Prix de Virtuosité con distinzione. Collabora con la Fondazione Arena per il Concerto di Natale del 1997 al Teatro Nuovo. Debutta, al Teatro Filarmonico, al Sesto appuntamento della Stagione Sinfonica 2024.