In uno spettacolare stadio sold out con circa trentamila spettatori,la Juve di Thiago Motta cala il tris e l’Hellas torna con i piedi per terra dopo una settimana di euforia per lo straordinario successo sul Napoli. Dopo un minuto per ricordare la prematura scomparsa di un grande allenatore come Sven Gõran Eriksson. La partenza con Zanetti che conferma per tre quarti la difesa che aveva iniziato la gara con i partenopei. Fuori il danese Frese che, sulla fascia sinistra aveva lasciato abbastanza a desiderare. Confermati Tchatchoua, Coppola, Dawidowicz e con il ritorno di Magnani. Belahyane, sostituisce l’indisponibile Serdar, con a fianco Duda poi confermati Livramento, Lazovic e Tengstedt con Suslov in sostituzione di Kastanos. Dopo appena cinque minuti la prima bella azione scaligera con una percussione di Livramento ma l’azione sfuma. Al quarto d’ora, l’Hellas conquista un angolo sul tiro di Mosquera dopo che la conclusione di Livramento era stata rimpallata. Risponde la Juve, poco prima del ventesimo, con Locatelli che, dopo una bell’azione, conclude ma Montipò è bravo a deviare in angolo che non ha esito. Poco dopo, la Juve va in vantaggio con il debuttante Savona, classe 2003, ma la bandierina del collaboratore di Giua, è alta e la rete è annullata. Poco prima della mezzora, i bianconeri, oggi in completo giallo, vanno in vantaggio. Locatelli sradica un pallone dai piedi di Duda, dalla tribuna sembra con un fallo, appoggia a Yildiz che lancia Vlahovic nel corridoio centrale e per il serbo, in mezzo a tre difensori, fulmina Montipò. Dopo qualche secondo di controllo, il Var da l’ok alla segnatura. Al quarantesimo, la Juve raddoppia. Azione sulla sinistra di Cambiaso per Mbangula sul cui traversone s’avventa Savona che colpisce di testa e il pallone fila verso la rete nonostante il tentativo di toccarlo di Vlahovic che, però non ci arriva. Poco prima della fine del tempo, azione insistita di Suslov che appoggia a Mosquera il cui tiro è ribattuto da Bremer. Dopo tre minuti di recupero si va negli spogliatori. Stesse formazioni alla ripresa del gioco. Al 53° Tchatchoua in piena area falcia Mbangula e l’arbitro, senza esitazione, decreta il rigore ammonendo sia Tchatchoua sia Duda per proteste. Va su dischetto Vlahovic che con calma serafica spiazza Montipò e triplica segnando la sua personale doppietta. Poco prima dell’ora di gioco, iniziano i cambi. Zanetti richiama Magnani, Livramento e Mosquera per Frese, il debuttante Alidou e Tengstedt. Pochi minuti dopo, fuori anche Lazovic per Harroui, mentre Thiago Motta richiama Mbangula per Luiz. Suslov, appena passato il sessantesimo, su calcio di punizione, prova la conclusione potente e angolata ma c’è la deviazione in angolo di Vlahovic. Poco prima dell’ottantesimo, escono i due difensori juventini: il debuttante, con rete, Savona e l’ex Cabal per Kalulu e Rouhi. Subito dopo, Tchatchoua effettua un buon traversone sul quale s’avventa Tengstedt ma Di Gregorio, alla prima parata del match, blocca con sicurezza. Subito dopo, Zanetti richiama Duda per Dani Silva mentre nella Juve escono Gatti, Cambiaso per Danilo e Anghelè. Nei quattro di recupero non succede più nulla e la Juve balza in testa alla classifica a punteggio pieno mentre l’Hellas si ferma a tre punti distanzia di tre lunghezze il Lecce, di due il Monza, il Venezia e il Como. E domenica insidiosa trasferta a Marassi contro il Genoa che ci sopravanza di un punto in classifica dopo il bel successo a Monza.