Campionati ormai prossimi al via. Domenica si scenderà in campo dall’Eccellenza alla Seconda Categoria per la prima giornata. La nuova annata calcistica per dire il vero è già iniziata con le due domeniche dedicate alla Coppa, primo rodaggio per gli allenatori per testare le proprie squadre.
Dopo dieci anni ininterrotti, la 2024/2025 partirà senza Marco Burato in panchina, tuttavia il tecnico di Belfiore, reduce dall’ultimo campionato di Promozione alla guida della Belfiorese è pronto a valutare le eventuali possibilità per subentrare.
Nel suo curriculum da allenatore ci sono tre campionati vinti nel veronese (Cologna Veneta in Seconda Categoria, Montorio e San Giovanni Lupatoto in Prima) e uno nel vicentino alla guida del Sarego in Terza Categoria; per lui anche un esonero due anni fa nell’Albaredoronco con la squadra che occupava la seconda posizione in classifica nel campionato di Promozione.
Mister Marco Burato, per lei è la prima stagione alla finestra dopo diversi anni ininterrottamente in panchina. Che effetto le fa?
“Trovarsi senza squadra è una normale circostanza per chi è allenatore di calcio. Nel mio caso, in tutta la mia carriera in panchina, iniziata nel 2002, mi è capitato fortunatamente solo un paio di volte, tuttavia in entrambe sono poi subentrato. Posso affermare che il non allenare – mi auguro sia una cosa momentanea – lo vivo molto serenamente e lo considero come un prolungamento delle vacanze estive”.
Cologna Veneta, San Giovanni Lupatoto e Montorio sono stati i campionati vinti nel veronese. Quale vittoria l’ha emozionata di più?
“Non dimenticando quello di Sarego in 3^ categoria che è stata la prima in carriera da allenatore, diciamo che la vittoria di un campionato è di per sé un’esperienza bella ed indimenticabile. Tutti li ricordo con piacere ed orgoglio, anche perché sono frutto del lavoro dello staff, della società e di un gruppo di giocatori fantastici. Se devo distinguere, potrei dire che nel Cologna eravamo tra le favorite per la vittoria finale e nel San Giovanni Lupatoto era impensabile perché all’inizio erano ben altre le squadre candidate al successo finale. Discorso simile nel Montorio anche se con connotati diversi, essendo una neopromossa dalla Seconda Categoria: l’obiettivo dichiarato era di disputare un campionato comunque importante. Alla fine, grazie al nostro calcio bello e concreto, è arrivata anche qui una vittoria che non era ipotizzabile all’inizio”.
Nella sua ultima esperienza alla guida della Belfiorese, ci sono rimpianti x la sconfitta in Coppa Veneto, per l’esito finale dei play off o per entrambe?
“Sicuramente i rimpianti sono per la sconfitta nella finale di Coppa Veneto contro il Limena avvenuta ai rigori. Il nostro è stato un percorso lungo e fantastico che auguro a tutti di provare. La finale, giocata nel bellissimo impianto di Caldogno, l’ho preparata nei minimi dettagli ed è stata interpretata e giocata bene dalla mia squadra, con moltissime opportunità di vincere entro i 120 minuti. Purtroppo l’esito è stato negativo, ma il calcio è anche questo”.
Durante estate ha avuto richieste? Sarebbe disponibile a subentrare eventualmente? La categoria è importante?
“Dopo che a fine campionato ho comunicato alla società Belfiorese le mie intenzioni di non rimanere, sinceramente pensavo di avere qualche contatto in più. Oltre ad un paio di telefonate da una squadra di Promozione, altri contatti non ci sono stati. Mi sembra di capire che il fattore risultati non sia più un criterio determinante per dare certezze ad un allenatore nel trovare squadra. Da quello che ho visto anche durante l’estate sembra che altri fattori determinano la scelta di un tecnico. Ad ogni modo, sono ovviamente sempre disponibile qualora qualche squadra mi cercasse. Venendo da cinque anni consecutivi nel campionato di Promozione mi piacerebbe, quanto meno, rimanere in categoria, poi nel calcio, nulla e’ scontato”.
Ultima domanda: alla domenica pensa di andare a vedere qualche partita?
“Credo di Si, ho avuto modo di seguire in questo periodo sia amichevoli precampionato che partite ufficiali. Ritengo che per un allenatore sia importante mantenere sempre vivo l’interesse e la passione per il calcio”.