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Torna la Stagione Sinfonica al Teatro Filarmonico

 

La Fondazione Arena riprende, al Teatro Filarmonico, la Stagione Sinfonica 2024 con uno straordinario concerto che, attraverso un secolo di formazioni cameristiche, va da Wagner a Bernstein per un eccezionale viaggio musicale. Venerdì 11 e Sabato 12 Ottobre, quaranta professori dell’Orchestra areniana,

diretti dal Maestro Pietro Borgonovo si esibiranno con l’eccezionale partecipazione del clarinista solista Lorenzo Paini, giovane emergente della Fondazione. Il concerto si aprirà con l’Idillio di Sigfrido, gemma di Wagner, nata dai temi della sua epica saga dell’Anello dei Nibelunghi. Seguiranno, poi, da prime esecuzioni per l’Orchestra Areniana, al Filarmonico,: la Prima Sinfonia da camera di Schōnberg, l’Ebony concerto e i tre madrigali di Gesualdo riorchestrati da Stravinsky, quindi il Preludio fuga e riff di Bernstein in un unico percorso in cui le forme classiche sono rilette dalla postmodernità dal jazz. La prima serata sarà venerdì 11, alle 20, la replica sabato 12 alle 17. La celebre pagina di Stravinsky, per clarinetto,

con il solista Lorenzo Paini, parte dal 1870, quando Wagner dedicò l’Idillio di Sigfrido alla moglie Cosima, nel giorno del suo compleanno e per la nascita del figlio Siegfried, nome, non a caso protagonista della Tetralogia. Le innovazioni di Wagner furono raccolte a Vienna da una schiera di giovani musicisti guidata da Arnold Schōnberg la cui prima Sinfonia da camera op.9 (1907) condensava la sinfonia classica in un unico movimento per 15 esecutori. Mentre l’autore si sarebbe spinto all’atonalità fino a teorizzare la dodecafonia, corrente di riferimento nel ‘900, l’eclettico Stravinsky guardava sempre a forme e compositori del passato, in posizione però molto personale, quasi antitetica. In quest’ottica s’inserisce la riscrittura dei tre madrigali di Gesualdo da Venosa “principe, musicista e assassino” riuniti in un trittico Monumentum, per orchestra da camera, nel 1960. Nel dopoguerra, i due compositori vivevano negli Stati Uniti dove, l’incontro con il Nuovo Mondo e la sua musica lasciò il segno, in modo diverso. Stravinsky omaggiò il jazz nel ’45 con il breve ma inteso Ebony concerto, per clarinetto e jazz band, dove organico e idee jazz si combinano con lo sperimentalismo ritmico dell’autore. Mentre il Preludio fuga e riff (1955) di Bernstein guarda al barocco con l’aggiunta del suo spirito poliedrico, da figlio del Nuovo Mondo, ma, mai dimentico del Vecchio.

I biglietti, con tariffe speciali per gli under 30, e i carnet sono disponibili al link

www.arena.it/it/teatro-filarmonico e alla Biglietteria dell’Arena e, due ore prima dei concerti alla Biglietteria del Filarmonico. Dopo le opere Stiffelio e Cenerentola, l’ultimo appuntamento sinfonico dell’anno, sarà il 29 e 30 novembre con due capolavori l’Incompiuta di Schubert e la “celestialeQuarta sinfonia di Mahler.

 

 

 

 

 

 

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