Dopo undici anni di sofferenza, l’Hellas Verona ritorna in serie A. Con un annunciato pareggio, i gialloblù conquistano il secondo posto e la promozione permettendo, nello stesso tempo, all’Empoli di poter disputare i play off. In uno stadio gremito da quasi trentamila spettatori e interamente colorato di gialloblù, Mandorlini presenta la medesima formazione che, la scorsa settimana, ha asfaltato la Juve Stabia. Si capisce subito che le due compagini non hanno nessuna voglia di farsi male e, il gioco, diventa pura accademia di possesso palla. Al trentesimo, Agostini è costretto a uscire e, al suo posto, entra Albertazzi. Il tempo si chiude senza che vi siano stati tiri nelle rispettive porte. Lo stesso gioco tranquillo e privo d’emozioni, nella ripresa, che s’accende solo all’uscita, per la meritata standig ovation, a Daniele Cacia, cannoniere principe del campionato, con ventiquattro reti, suo record personale, e miglior marcatore di sempre in casa gialloblù. Al suo posto entra, un altro idolo dei tifosi, Iron Nick Ferrari, graziato, dal Corte federale, nel ricorso presentato per le tre giornate di squalifca da prova televisiva. A dieci dalla fine, anche capitan Luca Ceccarelli ha la possibilità di godersi il meritato trionfo. Termina con una pacifica invasione del campo poi, al momento della premiazione, effettuata dal vice presidente della Lega di Serie B, il Presidente Maurizio Setti e il mister Andrea Mandorlini, si presentano, oltre che con la maglietta celebrativa dell’evento, anche con coloratissime parrucche. Finisce quindi, dopo undici anni il terribile calvario, prima nell’inferno della serie cadetta, poi in quello ancora più nefasto della Lega Pro, per l’Hellas Verona che torna nell’Olimpo del calcio dove la squadra e i suoi incredibili tifosi meritano di stare, la SERIE A.