L’Hellas Verona conquista un meritatissimo punto imponendo il pari, al Bentegodi, alla Roma. Mandorlini che, dopo molti mesi, può recuperare diversi infortunati, s’affida alla formazione che più rappresenta la sua filosofia, il 4-3-3. Confermato Benussi, in porta, con Pisano e Brivio esterni, e Moras e Marques, centrali, a centrocampo Ionita, a destra, e Hallfredsson, a sinistra, con Tachtsidis, mentre, in avanti, il trio Gomez, Toni e Jankovic. La tensione attanaglia, all’inizio, i gialloblù che, però dimostrano subito grande determinazione tanto che, al secondo, Jankovic è ammonito per fallo su Florenzi. Il possesso è giallorosso ma il primo tiro, nello specchio, è di Nainggolan al decimo con Benussi che mette in angolo. Al ventiseiesimo Totti caracolla a una trentina di metri dalla porta poi spara un gran tiro, Benussi parte in ritardo, e la palla s’insacca. L’Hellas non cerca l’immediata risposta ma alza notevolmente il proprio baricentro e, al trentottesimo, su angolo battuto da Hallfredsson, Jankovic salta più in alto di tutti il suo colpo di testa carambola su un avversario e beffa De Sanctis. Poco prima del quarantesimo Florenzi è costretto ad uscire sostituito da Torosidis. A un minuto dal riposo l’arbitro s’inventa una punizione per un fallo assolutamente involontario di Moras e la gran punizione di Ljajic si stampa all’incrocio dei pali. La ripresa vede subito i gialloblù in avanti, già al secondo, Juanito colpisce al volo, un traversone di Ionita, ma il pallone esce di poco. Al sesto il vantaggio dell’Hellas sembra cosa fatta. Gomez s’invola sulla fascia mette in profondità per Jankovic che, da distanza ravvicinata, spara un gran tiro che De Sanctis respinge a mani aperte verso Hallfredsson che colpisce al volo ma, sulla linea, Torosidis respinge con il petto. Al quarto d’ora Tachtsidis cerca il gran numero, vedendo il portiere al limite dell’area, con un pallonetto, da metà campo che sorvola di poco la traversa. Al venticinquesimo, escono Ionita, gran lavoro del moldavo, e Jankovic, standing ovation per lui, per Obbadi, rientro dopo tre mesi per il franco marocchino, e per Greco. Prima del quarantesimo esce un utilissimo Juanito per Lazaros. Gli ultimi minuti, pur con diversi giocatori molto stanchi, è l’Hellas che mantiene il pallino e,
un monumentale Toni, virtualmente da solo, tiene impegnata l’intera difesa capitolina. Dopo tre sconfitte gli scaligeri tornano a fare punti ma Mandorlini, oltre a muovere la classifica e all’iniezione di morale, può gioire per il recupero d’importanti giocatori.