Nello “Spazio Filatelia”, Verona, via Teatro Filarmonico 11, dal lunedì al venerdì dalle 8:20 alle 15:30. Disponibili la cartolina e il timbro commemorativo.
La mostra “Il Voto alle Donne”, curata da Chiara Simon del Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa di Trieste, con la collaborazione di Simonetta Freschi, Ester Pacor e Camilla Pasqua, è data da diciassette grandi posters, che raccontano, anche con riproduzioni di francobolli, la storia di un grande diritto e l’articolato cammino, che le donne hanno compiuto, negli ultimi due secoli, per ottenerlo, in diversi Paesi d’Europa e del mondo. L’esposizione, presentata da Sinforosa Borneo e da Beatrice Verzé, consigliere del Comune di Verona, mira, quindi a ricordare il percorso, che ha condotto al suffragio femminile, e come questo sia stato terreno di lotte e di conquista da parte delle donne, che ci hanno preceduto. Le origini moderne del movimento vanno ricercate nella Francia del XVIII secolo – nel 1791 Olympe de Gouges pubblica «La Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina». Tra i primi Paesi, a concedere alle donne il diritto di voto, la Repubblica Corsa (1755), le Isole Pitcairn (1838), il Granducato di Toscana (1849), la Repubblica Romana (1849), la Nuova Zelanda (1893), il Territorio del Wyoming (1869) e l’Isola di Man (1881). Il primo Stato europeo a riconoscere il suffragio universale fu il Granducato di Finlandia, con le prime donne elette in Parlamento nel 1997. In Russia, durante il governo provvisorio, in piena rivoluzione nel novembre del 1917, si tennero le elezioni per l’Assemblea costituente a suffragio universale. Suffragio che venne, poi, confermato nella Costituzione sovietica del 1918. In Italia, il 1° febbraio 1945, un decreto legislativo ad hoc riconobbe alle donne il diritto di voto, che le stesse poterono, per la prima volta, esercitare, il 2 giugno 1946, in occasione del referendum istituzionale, su monarchia o repubblica. Il diritto di voto alle donne fu introdotto nella legislazione internazionale, nel 1948, quando le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Come stabilito dall’articolo 21: «1) Chiunque ha il diritto di prendere parte al governo del proprio Paese, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti [..] 3) La volontà del popolo dovrà costituire la base dell’autorità di governo; questa sarà espressa mediante elezioni periodiche e genuine che si svolgeranno a suffragio universale e paritario e che saranno tenute mediante voto segreto o mediante procedure libere di voto equivalenti». Il suffragio femminile venne anche esplicitamente considerato un diritto nella Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna, adottata dalle Nazioni Unite, nel 1979, ad oggi sottoscritta, però, solamente da 189 Nazioni. Nella foto: apposizione d’un timbro/annullo su cartolina celebrativa.