La Fiorentina sfrutta il momento no dell’Hellas e sbanca, dopo aver corso grandi rischi, il Bentegodi e fa un passo importante verso la salvezza. Juric, che aveva chiesto una prova d’orgoglio ai suoi ragazzi decide di confermare la difesa che aveva giocato a Marassi mentre, a centrocampo, tornano Tamèze e Ilíc per Sturaro e Barák che torna ad occupare una posizione più avanzata con a fianco Bessa preferito a Zaccagni alle spalle del solito Lasagna. Partono con il piede sull’acceleratore gli scaligeri che, al terzo minuto, al termine di una bellissima azione iniziata da Dimarco per Lasagna che appoggia in profondità per Bessa che, entrato in area, salta un paio di avversari e, sull’uscita del portiere, mette sul palo lungo ma, sulla linea, salva Biraghi. Insistono gli scaligeri e al sesto su tacco smarcante di Lasagna il tiro di Faraoni è deviato in angolo. Al decimo si fa viva la Fiorentina con Vlahović che, dal fondo, mette in mezzo allontana Tamèze. Poco prima del ventesimo non è fortunato Lasagna che, servito da Barák, si gira e scarica un violento sinistro che è deviato dal portiere sul palo e quindi in angolo. Sul corner, sempre Lasagna di testa, supera l’estremo difensore ma Venuti salva sulla linea. Poco dopo prima ammonizione che colpisce Bonaventura. Poco dopo il ventesimo, servito da Barák, Lazovic scaglia un gran tiro che il portiere devia con difficoltà in angolo. Dopo la mezzora, al termine di una bell’azione personale, Ribery impegna Silvestri in una deviazione in angolo. Insistono i viola e poco dopo il quarantesimo Amrabat traversa ma è pronto Tamèze ad anticipare Bonaventura in angolo. All’ultimo minuto, della prima frazione di gioco, Venuti si beve in modo fin troppo facile Lazovic, arriva sul fondo e appoggia all’indietro, Barák, nel tentativo di anticipare Bonaventura, tocca il pallone ma anche il piede del giocatore viola e l’arbitro, senza esitazione, decreta il rigore che Vlahović trasforma con un violento tiro angolato che Silvestri, pur intuendolo, non riesce a deviare. L’arbitro fischia due volte senza nemmeno mettere il pallone a centrocampo. Finisce un primo tempo strano dove, dopo le numerose occasioni non sfruttate, anche per una certa sfortuna, vedi il palo e i due salvataggi sulla linea, da parte dei gialloblù trovi invece la Fiorentina in vantaggio. Stesse formazioni a inizio ripresa. Gli scaligeri si buttano in avanti e, al quinto, vanno in goal con Faraoni ma, la rete è annullata per posizione di partenza in fuorigioco. Poco dopo un tiro cross di Dimarco è parato, proprio sulla linea, dal portiere. Al quarto d’ora esce un opaco Ilić per Salcedo (foto). Al ventesimo i viola raddoppiano. Punizione dalla linea laterale sinistra di Pulgar un difensore allontana ma l’ex Caceres, dall’altezza del rigore, scarica un gran destro, nulla da fare per Silvestri. Poco dopo è ammonito Günter. Juric corre ai ripari fuori Bessa, Tamèze e Günter dentro Zaccagni, Sturaro e Magnani. Tre minuti dopo gli scaligeri accorciano le distanze. Grande traversone da sinistra di Zaccagni colpo di testa di Faraoni a scavalcare il portiere e Salcedo, sempre di testa, insacca. Poco dopo la mezzora Juric tenta il tutto per tutto fuori Lazovic per Kalinic. L’Hellas si riversa in avanti, pur con una manovra non molto veloce e abbastanza prevedibile. All’ultimo minuto, prima dei quattro di recupero, sulla punizione di Dimarco il colpo di testa di Magnani finisce alto. Nel recupero, dopo che l’arbitro, pur fischiando la punizione per fallo di Amrabat su Zaccagni senza ammonizione, che ci poteva stare, ammonisce per un fallo, sulla trequarti, Sturaro che, diffidato, salterà l’Inter. Subito dopo il triplice fischio accolto con gran festa dai viola e con grande tristezza dagli scaligeri. Il Verona non sa più vincere, soprattutto al Bentegodi dove tutte le squadre vengono a banchettare. Dopo un signor primo tempo ma con troppi errori e troppe occasioni sciupate, e gli errori si pagano, una ripresa in tono minore e la viola può guardare con un po’ di maggior fiducia al futuro.