L’Hellas Verona interrompe la striscia negativa di due sconfitte consecutive conquistando un meritato pareggio all’Adriatico con il Pescara. Grosso, come da tradizione, modifica la formazione che era uscita bastonata dal Benevento mantenendo, peraltro, intatta la difesa che aveva accusato le maggiori falle. A centrocampo con il rientrante Gustafson fuori, un po’ inaspettatamente, Faraoni con la conferma di Danzie e Zaccagni mentre, in avanti, a sorpresa, ecco Tupta con Matos e Di Gaudio. Partono subito forte i gialloblù che hanno la prima occasione con Matos ma Fiorillo è pronto a deviare in angolo. Un minuto dopo un bel lancio di Gustafson è controllato con difficoltà da Tupta e il portiere può intervenire senza difficoltà. Inaspettatamente, al sesto, gli abruzzesi passano in vantaggio. Lungo rilancio di Brugman per Sottil che brucia Bianchetti e, da dentro l’area, fulmina Silvestri. Gli scaligeri, continuano ad avere il controllo della partita tanto che si gioca stabilmente nella metà campo dei padroni di casa. Dopo un tiro alto di Di Gaudio, al decimo, occasione ancora per l’ex Carpi che chiama alla grande deviazione il portiere. Poco dopo il ventesimo Matos lancia Di Gaudio ma il tiro è alto. Intorno alla mezzora Gustafson serve in profondità Zaccagni che scivola al momento del tiro. Subito dopo sempre il romagnolo al tiro ma è un passaggio al portiere. E’ quindi la volta di Gustafson a mandare in curva dopo un bello scambio Zaccagni Matos. Al quarantesimo l’occasione più nitida. Angolo di Zaccagni, stacco di testa di Dawidowicz, dal disco del rigore, ma il tiro è troppo centrale. La ripresa vede sempre i gialloblù in pressing e, al terzo, Matos sciupa una super occasione. Grande slalom di Di Gaudio con tiro a giro sul quale il portiere riesce a respingere proprio sui piedi di Matos che, da due passi, scivola e non inquadra lo specchio con la porta vuota. Passa un minuto e Tupta si presenta solo ma tira sul portiere in uscita. Al quarto d’ora intervento su Di Gaudio, in piena area, per l’arbitro è simulazione ma il replay dimostra che il tocco sulla gamba del veronese c’è quindi era rigore. Al ventesimo doppio cambio per Grosso, fuori i due esterni di centrocampo, Danzi e Zaccagni, e dentro Pazzini e Faraoni. La squadra si schiera quindi con un aggressivo 4-2-4. Lo spregiudicato modulo ottiene i suoi risultati, infatti, dopo il venticinquesimo, l’Hellas pareggia. Lungo traversone di Vitale, sul secondo palo spunta Faraoni che di piatto batte Fiorillo. Insistono i gialloblù che vedono un tiro, da buona posizione, di Pazzini andare alto. Alla mezzora un buon Di Gaudio lascia il posto a Lee. Rallentano gli scaligeri e gli abruzzesi si fanno più pericolosi anche se Silvestri, se si esclude un’uscita a pugni uniti su azione da corner, non è mai impegnato. In ripiegamento, intorno al quarantesimo, Matos ferma una ripartenza ed è ammonito stessa cosa, a un minuto dalla fine, per Lee che, diffidato, salterà la gara con il Livorno. Dopo tre giornate, due sconfitte e la sosta, l’Hellas torna a muovere la classifica inanellando il terzo pareggio con la vittoria che manca dall’otto marzo quando i gialloblù espugnarono Perugia. Squadra più motivata delle ultime volte, anche se ha denotato grosse carenze in fase con la rete di Faraoni che si è ripetuto dopo la doppietta al Brescia. Mercoledì 1 Maggio si torna al Bentegodi con il Livorno che ha rallentato la corsa del primo Palermo targato Delio Rossi. La società ha comunicato che perdura il silenzio stampa.