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Cerea Calcio, non si può cancellare una storia lunga 105 anni

L’estate è alle porte e nel calcio professionista, ma anche nei dilettanti le trattative di mercato sono le vere protagoniste. Accanto a queste, ci sono poi quelle notizie che invadono i giornali e siti specializzati: sono quelle che non vorresti mai leggere e soprattutto a cui non vorresti assolutamente credere. 

Una di queste riguarda il Cerea Calcio: apprendere che il calcio nel paese potrebbe sparire, lascia senza parole 
Non è possibile che si possa cancellare una storia lunga centocinque anni del club granata in questo modo, soprattutto perché nonostante varie vicissitudini, ha sempre avuto la forza di andare avanti.
A Cerea non è mai mancato l’entusiasmo e il tifo per la squadra del piccolo toro. Il pubblico è sempre stato numeroso, prima allo stadio comunale e poi in seguito negli impianti sportivi del Pelaloca: con grande passione ha sempre incitato la squadra, anche nei momenti di difficoltà.
Forse alcune scelte del presidente Doriano Fazion sono apparse di difficile comprensione, soprattutto le fusioni che sono avvenute dopo due cocenti retrocessioni, ma il suo lavoro è sempre stato caratterizzato da una forte passione e amore per il club.  
Nel periodo della sua permanenza ci sono stati momenti da incorniciare, come il periodo trascorso in Serie D nelle stagioni 2011/12 e 2012/13, di quelle annate non si possono dimenticare le sfide con le nobili decadute Ravenna e Pistoiese e gli affascinanti derby tutti veronesi con Legnago Salus, Sambonifacese e Virtus Vecomp.
Spostando l’attenzione sui giocatori, proprio da Cerea è iniziata la favola dell’attaccante Kevin Lasagna che ora è un punto fermo del Carpi e in Serie A ha segnato gol decisivi come contro l’Inter e l’Hellas Verona, ma ci sono anche ex professionisti che hanno indossato la maglia granata come Mirko Marcolongo e Stefano Garzon.
 Purtroppo ora lo scenario cambia e s’invertono addirittura i ruoli dopo la fusione avvenuta in settimana con il Sona M. Mazza: tuttavia, rispetto al passato, è proprio il piccolo toro a pagarne le conseguenze perché riparte dalla Terza Categoria, mentre per la compagine rossoblù ci sarebbe l’Eccellenza.
Da qualche tempo c’erano certi mormorii: non si sentiva nulla sul Cerea dopo un campionato certamente fallimentare ed era un silenzio avvolto dai misteri.
Non era più una novità sentire parlare di Doriano Fazion stanco, che non se la sentiva più di andare avanti, ma poi tutto si dissolveva come la neve al sole, le solite chiacchiere da bar.
E’ triste che una piazza così importante perda in un colpo solo una categoria come l’Eccellenza per non pensare poi a tutto il settore giovanile: che fine farà? 
Proprio a Cerea si insidierà il nuovo sindaco: chissà se tra le problematiche da risolvere, ci sarà spazio anche per il calcio e se riuscirà a fare qualcosa affinché questo sport possa tornare a esprimersi ad alti livelli come un tempo e che non lascerà spazio alla sola nostalgia. 
  

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