Inizia con un pareggio, al Bentegodi, con il Cagliari, il cammino del Chievo nel 2014, pareggio che interrompe la striscia di due sconfitte consecutive. Corini preferisce Bentivoglio, in mediana, per Radovanovic, e capitan Pellissier, in avanti, per Paloschi. La partita, che si gioca su un terreno fradicio, dopo tre giorni di pioggia continua, non decolla ma, non solo per colpa del campo, le due squadre, infatti, dimostrano troppa paura e scarso desiderio di rischiare. Nel primo tempo due sole note di cronaca, la prima, dopo una ventina di minuti, su punizione dalla trequarti di Théréau, Dainelli, sul secondo palo, è anticipato in angolo, la seconda, poco dopo la mezzora, l’ennesima ammonizione di Daniele Conti, il giocatore più ammonito di tutta la massima serie. La ripresa è sulla stessa falsariga del primo tempo nonostante i tentativi, dei due allenatori, di apportare modifiche ai rispettivi schieramenti. Corini, al decimo, fa uscire un impalpabile Sardo per Sestu, passando a un 4-4-2 e, poco dopo, la più bella, e forse l’unica, azione dei clivensi. Lancio per l’inesauribile Hetemay che, quasi dal fondo, appoggia in dietro per Tréréau che, al volo, di piatto destro sfiora la base del palo. Al ventesimo l’episodio che potrebbe decidere la gara. Cesar arriva in ritardo su una palla in area e falcia platealmente, ma indiscutibilmente, Pinilla. Rigore senza discussioni che, lo stesso Pinilla, spedisce in curva con un calcio degno della trasformazione di una meta nel rugby. L’entrata di Paloschi e Radovanovic non cambia l’andamento del match che si chiude con soddisfazione per Corini, che ha mosso la classifica, e, con qualche mugugno, da parte dei tifosi. Per un Puggioni senza valutazione, la sufficienza piena l’hanno meritata Dainelli, Rigoni e Hetemay mentre è difficile poterla assegnare agli altri protagonisti della gara.