Non va oltre il pareggio, il Chievo al Bentegodi con il Genoa. Maran, che deve rinunciare allo squalificato Cacciatore, riscopre Frey sulla destra, confermando il resto della difesa e il centrocampo che bene si era comportato a Torino. Meggiorini e Inglese formano, invece, la coppia d’attacco. Dopo una fase di studio sono i clivensi che s’insediano nella metà campo avversaria e Inglese, con una bella girata, intorno al ventesimo, impegna Perin. Alla mezzora sale in cattedra Meggiorini prima, dai venticinque metri, tenta una spettacolare sforbiciata volante che scheggia la traversa poi, pochi minuti dopo, è affossato da Munoz, in area e l’arbitro, su indicazione dell’addizionale, decreta il rigore senza però ammonire il difensore. Il penalty è tirato in modo osceno da Birsa che manda il pallone in curva. Lo scampato pericolo risveglia i genoani che chiudono in avanti il tempo mentre l’arbitro colleziona l’ennesima perla, ammonendo, per un fallo solo da lui visto, Meggiorini autore di uno splendido corretto recupero a centrocampo. La ripresa vede subito l’ammonizione di Munoz che, se coerentemente ammonito in occasione del rigore, sarebbe finito anzitempo sotto la doccia. Al decimo Sorrentino protagonista nel deviare, oltre la traversa, un sciagurato tentativo di autogoal di Gamberini. Maran cerca di ridare vitalità alla squadra che è troppo ripiegata sostituendo, prima le due punte, Inglese e Meggiorini, per Pellissier e Floro Flores, quindi Birsa per il moto perpetuo Hetemay. C’è il tempo anche per un pericoloso palo del Genoa ma il risultato non cambia e il Chievo muove la classifica allontanando ancor di più le pericolose ultime posizioni.