L’Hellas Verona vendica la sconfitta dell’andata battendo, più nettamente di quanto dica il punteggio, il Chievo nel derby di ritorno. Corini ritorna con la difesa a quattro con Frey, Dainelli, Cesar e Dramè mentre, a centro campo, con il rientro di Rigoni, Radovanovic va a destra e Guarente a sinistra mentre Obinna e Paloschi formano la coppia d’attacco. Mandorlini preferisce gli storici centrali Moras e Maietta mentre Agostini sostituisce lo squalificato Albertazzi a sinistra. A centrocampo il rientrante Romulo prende il posto di Sala mentre rimangono invariati gli altri ruoli che bene si erano comportati con il Genoa. L’inizio del match è piuttosto contratto, da una parte e dall’altra, ma sono i clivensi che si vedono di più nella metà campo avversaria. Per trovare uno spunto di cronaca bisogna aspettare il venticinquesimo quando un traversone da destra di Romulo è stupendamente incornato da Toni verso il secondo palo ma, con un altrettanto stupendo balzo Agazzi, mette in angolo. Al quarantacinquesimo Hallfredsson, da trenta metri, scaglia un missile che colpisce l’incrocio dei pali. L’inizio del secondo tempo del Verona è pirotecnico. Al primo minuto Toni ruba palla a Dainelli, serve Romulo che apre per Iturbe ma, l’argentino, solo davanti ad Agazzi, centra in pieno il portiere. Passano un paio di minuti e, dopo un’insistita azione di tutto l’attacco scaligero, va al tiro Romulo ma è straordinario Agazzi nella deviazione. Poco prima del decimo Iturbe show. L’argentino prende palla al limite della sua area parte a grande velocità per uno spettacolare coast to coast , saltando, come birilli, diversi difensori clivensi quindi serve una palla deliziosa per Toni ma, ancora una volta, Agazzi si supera mettendo in angolo. Corini, che aveva dovuto sostituire per infortunio, sul finire del primo tempo, Dramé con Sardo, richiama uno spento Obinna per Théréau. Al sedicesimo Marquinho parte da sinistra converge verso il centro quindi appoggia a Iturbe che da destra va verso il centro dell’area e, quindi, esplode una bomba che il portiere riesce a deviare in angolo. E’ il ventesimo quando la gara ha la sua svolta. Cacciatore, dal limite dell’area, traversa verso il centro saltano contemporaneamente Toni, Dainelli e Cesar, il pallone dopo il rimpallo cade a terra dove, il più pronto di tutti è Luca Toni che, di sinistro, con una mezza spaccata, mette in rete. Il Chievo cerca di recuperare scoprendosi però pericolosamente ma, fortunatamente, gli attaccanti dell’Hellas sprecano ottime opportunità. Intorno alla mezzora Corini richiama Guarente per Pellissier mentre Mandorlini fa entrare Marques per Marquinho. E’ Sardo il più pericoloso dei suoi e, con due violentissimi tiri, dalla distanza, impegna Rafael. Poco prima del quarantesimo Mandorlini toglie l’inesauribile Romulo, per Sala e il roccioso e generoso Hallfredsson per Donati. Al quarantesimo una bellissima girata al volo di Thèrèau mette i brividi a Rafael e ai tifosi scaligeri ma, il pallone, colpisce l’esterno della rete. Poco prima del triplice fischio un altro contropiede è sprecato, pur con un tiro che sfiora il palo, da Sala che aveva completamente libero al suo fianco Iturbe. Finisce con i gialloblù che festeggiano, oltre ai quarantasei punti, il record assoluto di Luca Toni che, con sedici reti, diventa il miglior goleador scaligero in una stagione nella massima serie. Grande prestazione di Iturbe, autore di uno splendido secondo tempo, a cui è mancato solo il goal. Il Chievo , dopo un sufficiente primo tempo, è stato letteralmente ubriacato nei primi venti minuti della ripresa e, una volta in svantaggio, non ha più trovato la forza per reagire. Adesso la speranza è che i suoi diretti concorrenti, alle prese con gare molto complicate, non facciano punti.