L’orgoglio e il cuore ChievoVerona rispuntano all’improvviso e battono, al Bentegodi, l’ambiziosa Sampdoria. Maran decide di schierare 4-4-2 con la conferma della difesa di San Siro con Gobbi a sinistra per Jaroszynski, a centrocampo fiducia al giovane Depaoli con Castro, Radovanovic e Giaccherini mentre Inglese e Stepinski solo gli avanti. La gara è subito vivace e già al quinto potrebbe sbloccarsi quando Quagliarella, infilatosi fra i due difensori centrali, si vede respingere due volte le conclusioni da interventi miracolosi di Sorrentino. Dall’altra parte Stepinski mette a lato di testa un bel cross di Gobbi. I ritmi solo vivaci e dopo che Quagliarella con una spettacolare rovesciata non ha centrato la porta, su servizio di Zapata, lo stesso colombiano è messo giù in area da Gobbi e, per Orsato, non ci sono dubbi nell’assegnare il rigore che Quagliarella trasforma. Alla mezzora c’è l’ammonizione di Tomovic che, diffidato, salterà la gara con il Sassuolo. La reazione del Chievo trova la difesa doriana pronta e molto attenta, quindi si va al riposo con il vantaggio acquisito a metà tempo. La ripresa vede i clivensi entrare in campo con una nuova determinazione che li porta sistematicamente nella metà campo avversaria e, dopo che Stepinski aveva mandato alto un bel traversone di Cacciatore e che Depaoli, con la sua foga giovanile, si era preso un giallo, poco prima del ventesimo arriva il pareggio. Giaccherini, dalla sinistra, effettua un traversone telecomandato verso il secondo palo dove Castro, con perfetta scelta di tempo, fulmina Viviano. L’argentino, in trance agonistica, poco dopo cerca il raddoppio con un tiro dalla distanza che obbliga il portiere a una difficoltosa deviazione in angolo. Alla mezzora esce, fra gli applausi, Giaccherini, per Birsa e, subito dopo Depaoli per Hetemay e, proprio il finnico diventa il match winner della partita. Sono passati meno di cento secondi da quando è in campo che, servito da Castro, effettua un tiro cross, dalla stessa posizione dell’assist del Giak, davanti a Viviano salta Inglese che, pur non arrivando, inganna il portiere e il pallone s’insacca beffardamente. Orsato, richiamato dal Var, controlla attentamente e, dopo quasi quattro minuti di suspense, convalida la rete. C’è tempo prima per un’ammonizione a Bani quindi per una nuova miracolosa respinta di Sorrentino su Alvarez ed in fine il triplice fischio che premia, con merito, l’orgoglio e lo spirito Chievo che, già a S. Siro, si erano intravisti, anche se poi il risultato era stato negativo. La conferma, mercoledì sera, nell’importantissimo e molto delicato recupero con il Sassuolo sempre al Bentegodi.