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Collettore del Garda, il Ministro per l’Ambiente blinda l’opera: «Ci sono 100 milioni di euro per ammodernarlo»

L’annuncio dell’impegno dato a Bardolino, dove ha incontrato una ventina di sindaci della sponda veronese e Azienda Gardesana Servizi

«Abbiamo chiuso il 31 gennaio la programmazione dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) e sul sistema del collettore del lago di Garda abbiamo messo 100 milioni di euro di copertura, pertanto l’opera può essere chiusa». Ha garantito l’impegno del Governo per la realizzazione di quest’opera strategica per il lago di Garda, il Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, on. Gilberto Pichetto Fratin. È intervenuto lunedì 3 febbraio a Bardolino (VR), insieme al sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti on. Tullio Ferrante, a un convegno sul tema del collettore.

Era la notizia più attesa, quella del reperimento dei fondi necessari per adeguare la struttura idraulica fognaria, che dagli anni Settanta raccoglie i reflui dei Comuni rivieraschi e li porta al depuratore centralizzato di Peschiera del Garda, uno dei più grandi d’Italia. L’infrastruttura è ormai giunta alla fine della propria vita tecnica e presenta diverse criticità idrauliche, ambientali e strutturali che ne rendono necessaria la riqualificazione, con nuove condotte da Malcesine fino a Peschiera del Garda.

«Nonostante l’importanza e l’urgenza di quest’opera, il progetto del collettore del Garda non ha ancora ricevuto i finanziamenti necessari per il suo completamento: ogni giorno che passa senza l’avvio di questo intervento è un rischio in più per la nostra risorsa più preziosa», ha detto il sindaco di Bardolino Daniele Bertasi, a nome di una ventina di primi cittadini, soci di Azienda Gardesana Servizi, che hanno sottoscritto una lettera in cui sottolineano l’urgenza di adeguare il collettore. Lettera che è stata consegnata al Ministro Pichetto Fratin e al sottosegretario Ferrante. «La realizzazione del collettore è una priorità per la nostra comunità, per l’intera regione del Garda e per il Paese: la salute del nostro lago è la nostra salute, e la sua protezione è la nostra responsabilità comune – ha proseguito Bertasi –. Il lago di Garda costituisce il più grande bacino idrico di acqua potabile d’Italia, una risorsa vitale che merita la nostra massima attenzione e cura».

È entrato nel dettaglio del progetto dell’ammodernamento del collettore del Garda Angelo Cresco, presidente di Azienda Gardesana Servizi. «L’attuale collettore, che negli ultimi quarant’anni ha permesso di proteggere il lago dagli scarichi fognari, è arrivato a fine vita – ha sottolineato –. In caso di rottura delle condotte sublacuali, che si trovano a cento metri di profondità e subiscono delle biocorrosioni, ci troveremmo di fronte a un grave rischio ecologico ed economico; ecco perché abbiamo definito un progetto che prevede di togliere ogni tubazione e ogni pericolo dal nostro lago. Non bisogna dimenticare che il lago di Garda è una risorsa di acqua idropotabile, come ha ricordato il sindaco: la più grande in Italia e tra le maggiori in Europa, e già 10 Comuni delle sponde bevono quest’acqua depurata».

Anche l’attuale sistema di terra del collettore è sottodimensionato per la crescita turistica che ha avuto in questi decenni la riviera gardesana, ha aggiunto Cresco. Ha poi elencato i lavori che Ags ha in corso: «A Malcesine e tra Castelnuovo e Lazise i cantieri sono in fase di collaudo, mentre a Torri del Benaco col Comune abbiamo concordato di posare le tubature insieme ai lavori della ciclovia per non dover rompere un domani il fondo della ciclabile. A differenza della sponda bresciana, noi abbiamo già investito l’intera somma a nostra disposizione: 45 milioni e 300mila euro, di fronte a un progetto del 2020 che prevedeva una spesa di oltre 116 milioni di euro, importo da aggiornarsi in relazione ai nuovi prezziari. Ci occorrono dunque 94 milioni di euro per poter completare l’opera».

La bellezza del lago di Garda negli anni ha creato uno sviluppo turistico ed economico che porta ad essere quest’area tra le più frequentate d’Europa. «Si attestano intorno ai 28 milioni di visitatori, le presenze turistiche annue, per la maggior parte stranieri, nella “Regione del Garda”, che comprende 50 Comuni: si capisce a quale super lavoro sia chiamato a far fronte il collettore, costruito sulle presenze di 40 anni fa», ha precisato Paolo Artelio, vicepresidente di Confcommercio Verona.

Durante il convegno, moderato dal consigliere comunale Ruggero Pozzani, sono intervenuti anche l’on. Flavio Tosi, eurodeputato, la deputata veronese on. Paola Boscaini, l’ex parlamentare residente a Bardolino Aldo Brancher, che hanno sottolineato la strategicità dell’opera e la necessità di intervenire quanto prima.

In sala erano presenti anche il Prefetto di Verona Demetrio Martino, i rappresentanti provinciali delle forze dell’ordine, le senatrici veronesi Patrizia Bisinella e Aurora Floridia, la senatrice padovana Roberta Toffanin, numerosi sindaci e amministratori locali, i referenti delle categorie economiche del settore turistico e quaranta alunni dell’Istituto comprensivo “Falcone Borsellino” di Bardolino.

Tutti i relatori hanno convenuto che bisogna agire al più presto, perché un’eventuale rottura delle attuali condotte, ormai vetuste, sarebbe un danno devastante sia per l’ambiente che per l’economia del territorio, basata sul turismo.

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