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Con una rete per tempo l’Hellas stende il Lecce.

Con una rete per tempo un Hellas, cresciuto notevolmente nella ripresa, supera una delle squadre più in forma del campionato. Il Lecce,dell’ex difensore gialloblù Baroni, la cui tradizione in terra scaligera in serie A è sempre stata sfavorevole, era imbattuto da sei giornate con tre successi e tre pareggi. Il duo Zaffaroni/Bocchetti conferma per dieci undicesimi la formazione che era scesa in campo a S. Siro. Davanti a Montipò, agiscono Dawidowicz, Hien e Ceccherini quindi Depaoli(foto) e Doig sulle fasce con Taméze e Ilic, centrali, quindi Lazovic con Lasagna alle spalle dell’insostituibile Djuric. Dopo qualche scambio è di Lazovic, dal vertice destro dell’area, il primo tiro con palla a lato. Al decimo, lungo rinvio di Montipò, spizzata di Djuric per Lasagna il cui tiro è parato da Falcone. Al quarto d’ora intervento di Taméze, sulla tre quarti, su Strafezza e ammonizione, un po’ troppo severa, dell’arbitro. Al ventesimo, Lasagna, servito da Djuric, va in goal ma, purtroppo, la bandierina del guardialinee si alza per segnare il fuorigioco di Kevin. Poco dopo Dawidowicz trattiene Strafezza ed è ammonito, giallo pesante per Pawel che, diffidato, salterà Udine. Poco prima della mezzora, il polacco accusa un problema ed esce sostituito da Magnani. Passano pochi minuti e Montipò si erge ad eroe salvando sulla conclusione ravvicinata di Blin, servito da Strafezza. Momento buono dei salentini che con Colombo impegnano Montipò che para, in due tempi, la pericolosa conclusione. Poco prima del quarantesimo i gialloblù passano in vantaggio. Ilic apre sulla sinistra, la palla sembra destinata all’out ma Doig con un bello scatto la tiene in campo poi, in corsa, effettua un sontuoso traversone, verso il secondo palo dove arriva Depaoli che di testa fulmina Falcone. La rete gasa l’ex Chievo che un paio di minuti dopo scarica un gran tiro, dai trenta metri, con palla a lato di un niente. Nei due minuti di recupero i salentini conquistano il primo angolo della gara che non ha esito. Si va al riposo con i gialloblù in vantaggio ma con la squadra di Baroni che ha dimostrato, forse, maggior aggressività e grazie alle due stupende parate di Montipò, l’Hellas ha mantenuto la rete inviolata poi Depaoli ha completato l’opera. Al ritorno in campo Baroni sostituisce Gallo, difensore esterno di sinistra, con Pezzella. L’Hellas però sembra avere un’altra marcia rispetto al primo tempo e si riversa nella metà campo avversaria. All’ottavo, Ilic, dai venticinque metri, colpisce un clamoroso incrocio dei pali. È il preludio al raddoppio. Infatti in minuto dopo, lo stesso Ilic recupera palla e appoggia all’accorrente Lazovic che, di destro, batte Falcone sul primo palo. Al quarto d’ora ancora Depaoli, su azione d’angolo, scarica un gran sinistro che esce a lato di poco. Dopo prima della mezzora escono, fra gli applausi, Lasagna e Lazovic per Kallon e Sulemana, sostituiti quindi i due trequartisti. Poco dopo anche Ceccherini finisce sul taccuino dell’arbitro, mentre, a dieci minuti dal termine, escono Taméze e Djuric per Terracciano e Henry. Al quarantesimo bella ripartenza di Doig con palla a Henry il cui tiro finisce a lato. Purtroppo, nei cinque minuti di recupero, s’infortuna, all’altezza del centrocampo, Henry che è costretto ad uscire in barella. La gara va avanti ancora per qualche minuto, oltre al recupero indicato, ma il risultato non cambia. L’Hellas si dimostra quindi ancora vivo e determinato a rincorrere la salvezza. Il duo Zaffaroni/Bocchetti, grazie anche al lungo periodo di sosta, per i mondiali, è riuscito a cambiare sia la mentalità dei giocatori sia la loro forma fisica che adesso sembrano molto più in palla di quanto non fossero nei mesi scorsi. Purtroppo l’infortunio di Henry che, a prima vista non sembra leggero, crea dei problemi sia agli allenatori sia a Sogliano che lo aveva messo in lista d’uscita con richiesta da parte di diverse squadre. Lunedì sera inizia il girone di ritorno con la non facile trasferta ad Udine per il derby triveneto contro la formazione della famiglia Pozzo. Però questo Hellas, lontano parente di quello visto fino a quattro-cinque giornate fa, lascia ben sperare.

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