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Dawidowicz, Pessina e Pazzini affondano il Lecce

Basta un tempo all’Hellas Verona per aver ragione del Lecce al Bentegodi. Juric, che ha Zaccagni squalificato, sorprende lanciando, dal primo minuto, Dawidowicz  

 per Gunter mentre è Verre il sostituto di Zaccagni. Parte subito con il piede sull’acceleratore l’Hellas che dopo una trentina di secondi ha la prima opportunità con Verre che, servito da Di Carmine, perde il tempo per il tiro immediato pur da buona posizione. Subito pericolo Lecce con Lapadula che, complice una scivolata di Kumbulla, s’invola tutto solo salta Silvestri ma Rrahmani salva sulla linea, però è tutto inutile perché c’era un fuorigioco di partenza. Al decimo gran tiro di Verre che sfiora il palo, due minuti dopo Tachtsidis, ex applaudito, è ammonito. Sulla punizione di Veloso né Di Carmine né Pessina arrivano in tempo per la deviazione. Al ventesimo angolo per gli scaligeri batte il professor Veloso e Dawidowicz, con perfetta scelta di tempo, insacca il suo primo goal in serie A. Pochi minuti dopo azione confusa in area salentina con tiri ripetuti, ma nessuno riesce nella deviazione definitiva. Prima della mezzora c’è una punizione di Veloso che trova la testa di Kumbulla ma la palla sfiora la traversa. Il Lecce è costretto a sostituire il portiere Gabriel, per un problema alla schiena, con Vigorito. Subito dopo Faraoni è ammonito. Passano pochi minuti e il raddoppio è cosa fatta. S’invola sulla fascia Lazovic il cui cross trova prontissimo, sul secondo palo Pessina per il colpo di testa vincente. Seconda rete al Lecce dell’ex Atalanta. Prima del riposo anche Lucioni è costretto a uscire sostituito da Majer che, nel recupero, scaglia un violento tiro che colpisce in pieno la traversa. La ripresa non vede subito cambiamenti, anche se, dopo quattro minuti, Juric richiama Verre per Borini, accolto da un lungo applauso. Al quinto una delle più belle azioni della partita. Veloso lancia Lazovic che appoggia a Di Carmine che serve l’accorrente Pessina, tiro immediato è miracolosa parata di Vigorito. I ritmi calano drasticamente e i gialloblù controllano con grande autorità la partita senza correre pericoli. Al quarto d’ora è ammonito Dell’Orco e cinque minuti dopo anche Amrabat finisce sul taccuino dell’arbitro. Passano pochi minuti e Dell’Orco commette un altro fallo piuttosto plateale e l’arbitro lo manda anzitempo sotto la doccia. Alla mezzora esce un combattivo Di Carmine per Pazzini. La partita si avvia verso la fine senza particolari scossoni quando, al quarantesimo, c’è una palla in profondità per l’inesauribile Amrabat che è atterrato dal portiere. Rigore senza discussioni assegnato dall’arbitro e trasformato con freddezza da Pazzini al terzo goal in campionato. Standing ovation per Amrabat sostituito da Badu. Intanto, a centro campo, s’infortuna Tachtsidis che è costretto a lasciare il campo in barella. Poi l’arbitro dice che può bastare e manda tutti sotto la doccia. Dieci punti nel mese di gennaio sono un buon viatico per gli scaligeri che, con ventinove punti, e una gara in meno, si posizionano al nono posto in classifica.  Con febbraio inizia la serie di incontri molto delicati, prima il Milan poi la Lazio quindi la Juve, ma, con questa squadra e con questo spirito, mai dire mai.

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