Ennesima figuraccia e nuova clamorosa caduta dell’Hellas Verona che esce sconfitto, al Bentegodi, con il Livorno. Fabio Grosso che sembra incurante della situazione e dimostra, ancora una volta, la sua assoluta mancanza d’idee chiare schiera l’ennesima formazione forse la 34° su 36 partite. Faraoni e Vitale, sulle fasce, Dawidowicz ed Empereur, centrali. A centrocampo torna Munari con Gustafson e Henderson mentre, in avanti Matos, Di Carmine e Laribi anche se l’ex Cesena potrà operare anche dietro le punte. Parte subito a razzo il Livorno che, al primo minuto, colpisce un clamoroso palo con Giannetti su azione d’angolo. Cerca di riprendersi l’Hellas e Laribi, dal limite calcia alto. Al quarto d’ora su un traversone invitante di Laribi non arriva Di Carmine ostacolato, con esperienza da Dainelli. Subito dopo ennesimo fallo di Boben su Matos che rimane a terra ed esce per qualche minuto. Batte la punizione Laribi per Vitale che spara in curva. Al ventesimo Faraoni ferma una ripartenza ed è ammonito. Al venticinquesimo, labronici in vantaggio. Su azione d’angolo Giannetti, il più piccolo di tutti, salta indisturbato e batte Silvestri che da l’impressione di essere in ritardo. Passa un quarto d’ora e il Livorno raddoppia. Mendes patte un angolo corto per Valiani che effettua un perfetto traversone per Raicevic che si gira e trova l’angolo. In pieno recupero da palla inattiva arriva la rete di Dawidowicz, quasi dalla linea di fondo campo. La ripresa vede in campo Zaccagni per il completamente anonimo Munari. Al quinto, l’azione che farebbe felice la Gialappa’s. Palla verso l’area scaligera Dawidowicz invita Silvestri a uscire il portiere, partendo in ritardo, sbaglia completamente l’impatto con il pallone permettendo a Mendes di portarlo in fondo alla rete. Grosso cambia anche Henderson per Di Gaudio che si sposta a sinistra. Poco dopo, fallo, a centrocampo di Zaccagni che si becca l’ammonizione che gli farà saltare, essendo in diffida, Cittadella. Al ventesimo Empereur s’immola salvando una situazione molto pericolosa. Un minuto dopo, accolto come sempre da un’ovazione, entra Pazzini per Matos. Poi, nel giro di due minuti, l’Hellas da segni di risveglio prima ci vuole un miracolo del portiere per deviare l’incornata di Di Carmine quindi Laribi, sfruttando un’indecisione di un difensore, scavalca, con un beffardo pallonetto, il portiere accorciando le distanze. Alla mezzora un’incornata di Pazzini finisce a lato ma c’era fallo. Poco dopo anche Gustafson finisce sul taccuino dell’arbitro. A dieci dalla fine bell’azione Laribi, Di Carmine, Laribi con palla che sfiora la traversa. Al quarantesimo improvvisa girata di Pazzini e palo pieno con portiere pietrificato. Passano due minuti e, su capovolgimento di fronte, Diamanti, entrato, nel secondo tempo, timbra anche lui il palo da posizione defilata. Cinque minuti di recupero non sono sufficienti agli scaligeri per recuperare lo svantaggio. Seconda brutta sconfitta consecutiva al Bentegodi. La squadra è sembrata, abulica, senza idee e fisicamente molto più indietro dei labronici che schieravano due “ragazzini” come Dainelli (40 anni) e Valiani (39) sicuramente fra i migliori in campo. Poi il colpo di scena, negli spogliatoi, con l’esonero di Grosso. Esonero giusto anche se arrivato molto, forse, troppo tardi. Rimangono due gare a Cittadella, in corsa per i play off, che potrebbe soffiare proprio all’Hellas e con il Foggia in lotta per sfuggire alle sabbie mobili del fondo classifica.