Un ChievoVerona che non ti aspetti, la prima del ritornato Di Carlo, strappa un meritatissimo pareggio al S. Paolo con il Napoli. Il Mimmo, talismano clivense, decide di riscoprire lo spirito indomito della squadra mettendo un campo Pellissier e Meggiorini oltre a Hetemay. La vecchia guardia ha trasmesso ai compagni che cosa vuol dire difendere i colori della squadra della diga. Davanti a Sorrentino, sono confermati Depaoli, Rossettini, Bani e Barba, a centrocampo, a fianco di Radovanovic agiscono Hetemay e Obi mentre Birsa gioca alle spalle del duo Pellissier, Meggiorini. Al primo minuto Pellissier ruba palla a Kulibaly che lo mette giù a una ventina di metri dalla porta, la punizione di Birsa sfiora il palo. Il Napoli prende in mano le redini del gioco, anche se non sa rendersi particolarmente pericoloso, anzi e il Chievo a farlo, intorno al decimo, con una ripartenza di Meggiorini che, arrivato, sul fondo appoggia indietro ma Pellissier è in ritardo. Passano cinque minuti e Obi ha l’occasione per segnare. S’invola, sulla destra Depaoli il cui traversone è raccolto dall’ex Torino che ha la possibilità di calciare due volte, sul primo tiro c’è la ribattuta di Malcuit e, sul secondo, la palla finisce a lato. Poco prima della mezzora il Napoli protesta per una vigorosa ancata di Obi su Callejon che l’arbitro lascia giustamente correre. Poco prima del riposo, con il Chievo sbilanciato in attacco, pericoloso contropiede napoletano quattro contro tre, ma il tiro finale di Callejon è respinto in angolo da Sorrentino. La ripresa inizia con la più clamorosa occasione dei partenopei. Insigne, completamente solo, aggancia un pallone, sul disco del rigore, si gira e mette a lato, mentre i clivensi reclamano per l’eventuale posizione di fuorigioco che, le riprese televisive, danno invece corretta. Dopo un colpo di testa di Birsa che non crea problemi al portiere, è proprio l’estremo difensore napoletano a salvare la sua squadra sul violento tiro di sinistro di Obi dopo un bel traversone di Meggiorini. Sulla ripartenza napoletana Barba ferma, con un fallo ben speso, Callejon e si becca il giallo. Tra il quarto d’ora e il ventesimo Di Carlo richiama un esausto Pellissier per Kiyine e Obi per Stepinski. Poco prima della mezzora il belga marocchino tenta il tiro dalla distanza ma non inquadra la porta. Subito dopo Meggiorini, che non sta più letteralmente in piede, esce per Cacciatore che, dopo moltissimo tempo, rivede il campo. Passa qualche minuto e si accende Insigne che, con la sua giocata più caratteristica, da sinistra converge e calcia a giro colpendo in pieno il palo. Hetemay ferma una ripartenza di Mario Rui ed è ammonito e, lo stesso portoghese, subito dopo, subisce la stessa sanzione per le proteste dopo un fallo sul finnico. A due minuti dalla fine l’ultimo brivido arriva da una girata di Kulibaly, sfiora il palo e la beffa. Finisce con i clivensi che festeggiano, sotto il diluvio, il primo punto e la porta inviolata. Di Carlo in quindici giorni è riuscito a rispolverare lo spirito che ha fatto del ChievoVerona, l’autentica favola della serie A. Forse non riuscirà nel miracolo della salvezza ma certamente ha ridato a questi ragazzi una grinta e una determinazione che purtroppo non si erano ancora visti nelle precedenti dodici partite. Il campionato è ancora lungo e, se il buon giorno si vede dal mattino, l’orizzonte è certamente meno plumbeo del passato. Intanto domenica prossima, alle diciotto al Bentegodi, la prova del nove contro la Lazio.