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Eccezionale prova dell’ Hellas Verona che batte la Juve al Bentegodi.

Con una super prestazione l’Hellas Verona rimonta la Juve e la batte al Bentegodi. Juric conferma la formazione che solo tre giorni fa aveva pareggiato all’Olimpico con l’unica eccezione il rientro, dalla squalifica di Amrabat, che va a occupare il posto di Pescina che avanza nel ruolo di Verre. Dopo un paio d’interventi fallosi dei bianconeri, al secondo minuto, la Juve si rende pericolosa con Higuain che, servito da Douglas Costa, costringe Silvestri in angolo. Prima del decimo una punizione di Veloso trova pronto al colpo di testa Gunter ma la palla finisce alta. Subito dopo un’autentica fucilata di Faraoni trova pronto il portiere a salvare in angolo. I gialloblù, che hanno preso possesso pieno della metà campo avversaria, cercano in continuazione la via della rete ma non sempre sono precisi. Dopo un tiro fuori misura di Pessina su assist di Veloso, da palla inattiva, anche Rrahmani non inquadra lo specchio della porta su servizio di Pessina, infine è la volta di Borini (foto) che, su iniziativa di Zaccagni, tira a lato. Poco prima del ventesimo si sveglia improvvisamente Douglas Costa che scaglia un missile terra aria che centra in pieno la traversa. Un minuto dopo fallo di Alex Sandro che gli costa il primo giallo della gara. Sulla susseguente punizione di Veloso, Kumbulla anticipa tutti e insacca. L’arbitro prima convalida quindi, su richiamo del Var, annulla per millimetrica posizione di fuorigioco del difensore scaligero. Alla mezzora ancora Faraoni al tiro, ma anche in quest’occasione la mira non è precisa. Passano cinque minuti e si vede, per la prima volta, Ronaldo che si gira e calcia di prima intenzione cogliendo il palo alla sinistra di Silvestri sorpreso dal tiro di CR7. Al quarantesimo giallo anche per Lazovic. Subito dopo girata di Ronaldo a lato, il portoghese, due minuti dopo, gira di testa un servizio di Douglas Costa, ma anche in quest’occasione la palla esce di poco, intanto anche Pessina è ammonito. Si va al riposo a reti inviolate ma la pressione e gli attacchi tambureggianti degli scaligeri avrebbero meritato altra soluzione, anche se i bianconeri, grazie a due iniziative personali dei suoi solisti, hanno colpito una traversa e un palo. La ripresa vede le stesse formazioni in campo. Al cinquantottesimo Juric richiama Veloso per Verre e la fascia di capitano passa a Faraoni. Qualche minuto dopo esce un opaco Higuain per Dybala. Dopo una punizione causata da Lazovic, senza esito, c’è un tiro parato a Borini su assist di Zaccagni. Il ritmo degli scaligeri è leggermente calato e, i bianconeri hanno alzato il loro baricentro. Al sessantacinquesimo Juve in vantaggio. A metà campo Bentancur lancia Ronaldo che parte a tutta velocità affiancato da Rrahmani. Il kosovaro non si lascia staccare ma, entrato in area, il portoghese, con un paio di finte, lo beffa e batte sul palo lungo l’incolpevole Silvestri. Passano quattro minuti e Juric effettua la seconda sostituzione richiamando Zaccagni per l’applauditissimo Pazzini. Poco dopo il settantesimo traversone di Amrabat e girata di testa di Pazzini facile preda del portiere. Passano cinque minuti e dopo una punizione per fallo di Dybala, che è ammonito, c’è un batti e ribatti, sul lato sinistro del fronte d’attacco scaligero, con Borini che scippa la palla a Bentancur e, pur da posizione decentrata, con un autentico colpo di bigliardo, mette la palla sull’angolino lontano dove il portiere non può arrivare. Tiro e posizione sono simili a quello negli ultimi minuti con la Lazio ma questo è molto più preciso. La Juve cerca il nuovo vantaggio e Juric ricorre a forze fresche richiamando Lazovic per far debuttare, l’ex interista, Dimarco. Proprio il neo entrato crossa per Borini con palla deviata in angolo. Sul corner imperioso stacco di testa di Kombulla che colpisce la traversa, su deviazione di Bonucci. Il Var conferma che la deviazione del capitano bianconero è stata con il braccio e Massa decreta il penalty che Pazzini, con un violentissimo tiro a mezz’altezza trasforma. Nei sei minuti di recupero, nonostante l’orgoglio, i bianconeri non impensieriscono Silvestri e compagni che, al novantunesimo, possono festeggiare sotto la curva. Arriva a otto giornate l’imbattibilità dei gialloblù che, con trentatré punti, possono, per una sera, posizionarsi in sesta posizione in classifica. Il terribile trittico Milan, Lazio e Juve si chiude quindi con un bottino di cinque punti, assolutamente insperato in partenza. Domenica, a mezzogiorno, pericolosa trasferta al Friuli con l’Udinese.

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