Fabio Grosso è il nuovo allenatore dell’Hellas Verona con un contratto fino al 2020. Dopo un lungo corteggiamento, ostacolato dalle problematiche societarie del Bari, finalmente si è levata la funata bianca. Fabio, nato a Roma nel 1977 da famiglia abruzzese, dopo aver mosso i primi passi nella Renato Curi di Pescara passa al Chieti, in C2. Pur giocando prevalentemente come centrocampista non disdegna la porta avversaria tanto da segnare 17 reti in 68 partite che contribuirono alla promozione della squadra in C1. Nel 2001 passa al Perugia, dove Serse Cosmi lo inventa terzino sinistro. In Umbria disputa tre campionati di serie A con 7 reti in 67 gare. Passa al Palermo, dove rimane due anni, uno in B e uno in A, segnando 2 goal in 90 partite. Le ottime prestazioni siciliane gli valgono la convocazione ai Mondiali 2006, dove sarà uno degli assoluti protagonisti. Partito come riserva conquistò il posto di titolare dalla terza partita. Negli ottavi, in pieno recupero, contro l’Australia, si procurò il rigore, poi trasformato da Totti, in semifinale, a un minuto dalla fine dei tempi supplementari, contro la Germania, splendidamente servito da Pirlo, s’inventò un tiro a giro che mandò la squadra a Berlino. Nella finale contro i galletti francesi Marcello Lippi lo volle come esecutore dell’ultimo decisivo rigore e Fabio non sbagliò. Le straordinarie prestazioni in terra tedesca lo portarono prima, all’Inter quindi, per tre stagioni, all’Olimpique Lyon, per poi di approdare, alla Juventus dove, nel 2012, concluderà la sua carriera di giocatore. Frequenta il corso allenatori a Coverciano e, una volta ottenuta la qualifica, torna alla Juve sulla panchina della Primavera come vice di Zanchetta. Panchina che diventerà sua pochi mesi dopo. Nel 2016 conquista, con la squadra bianconera, il Viareggio e arriva in finale sia in Coppa Italia sia nel Campionato. Lo scorso anno si siede sulla panchina del Bari che porta ai play-off dove esce, pur imbattuto, con il Cittadella.